La mediazione di Abramo davanti a Dio: la preghiera come lotta
Ma oltre al testo del Vangelo di Marco, la liturgia riporta il racconto, tratto dal libro della Genesi in cui Abramo cerca di scongiurare la distruzione della città di Sodoma, punita senza rimedio per il grave peccato dei suoi abitanti.
Il racconto della Genesi è una raffinata descrizione del rapporto fra Dio e Abramo, condotta quasi in punta di penna fra i due straordinari protagonisti, come più avanti il libro dell’Esodo parlerà di Mosè: «il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico» (Es 33,11).
Abramo, peraltro, non osa andare sotto questo numero, il numero di dieci unità, che significativamente diventa il minimo necessario perché si possa tenere una riunione di preghiera in sinagoga: da notare dieci unità di sesso maschile.
24,11; 33,20).
La mediazione di Abramo sembra totalmente inutile, ma la stessa lotta di Abramo con il Signore per impedire la distruzione di Sodoma non è affatto banale: infatti, dice il testo sacro, «quando distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato» (Gen 19,29).