Tania, le culle vuote e l’ Italia a picco
Ci sono timidi tentativi di analisi, ma la questione finora non si è mai posta con serietà. Questa indifferenza è “un enigma che non sono mai riuscito a decifrare”, scrive il laico Piero Angela (apprezzatissimo divulgatore scientifico televisivo) nella prefazione al libro “Italiani poca gente”, che affronta le conseguenze del calo demografico in termini di welfare, instabilità politica, conflitti, migrazioni e anche di declino geopolitico (basti pensare che il peso dentro alla Banca Centrale Europea si misura anche dalla popolazione e dal Pil del Paese).
anche quest’ulteriore fase di emergenza economico-sociale, non meno problematica per il futuro della società”. Un richiamo rivolto al senso di responsabilità individuale, che solo potrà porre ostacolo alla continuazione del diffondersi del virus, ma anche a chi – politici e amministratori in primis – ha il compito di prendersi cura delle persone nella vita sociale, in cui solo la logica della vicinanza e dell’accompagnamento può sconfiggere le paure della solitudine e dell’abbandono. “In tale prospettiva – sono sempre parole di Betori, pronunciate nel giorno dell’Assunta, cui hanno fatto eco nelle stesse ore quelle di altri Vescovi – appare doveroso segnalare che non è un segno incoraggiante la logica di privatizzazione che sta dietro alle recenti modifiche normative che permettono di lasciare ancora più sola la donna di fronte al dramma dell’aborto”. Auguriamoci allora che molte donne (e coppie) seguano l’esempio di Tania Cagnotto, campionessa simbolo della vita, per poter guardare al domani con maggior ottimismo.