Concordismo e Disegno Intelligente
di Giovanni Campanella • Nel mese di marzo 2018, la casa editrice Castelvecchi ha pubblicato, all’interno della collana “Irruzioni”, un piccolo saggio, intitolato La genetica di Dio. L’autore è il genetista statunitense Francis Collins, classe 1950.
«E’ celebre per essere stato direttore dello Human Genome Research Institute, che ha elaborato l’ambizioso Progetto Genoma Umano. Nel 2009 è stato nominato da Papa Benedetto XVI membro della Pontificia Accademia delle Scienze. Dallo stesso anno è direttore dei National Institutes of Health negli Usa. In italiano è tradotto Il linguaggio di Dio, in cui Collins ha proposto il concetto di BioLogos» (copertina).
Di fronte a un testo del genere – per di più di uno scrittore statunitense – si è colti dal timore di imbattersi in tesi concordiste o da “Disegno Intelligente”.
Fortunatamente non è il caso di Collins, che anzi prende le distanze sia dal concordismo che dai sostenitori del cosiddetto “Disegno Intelligente”, secondo cui Dio progetta qualsiasi avvenimento con la precisione di un orologiaio. Addirittura già sant’Agostino aveva detto la sua riguardo alla nostra questione:
Collins parla degli ultimi grandi progressi della ricerca scientifica. E i suoi studi confermano Darwin, con grande scandalo di creazionisti, concordisti e compagnia bella (che particolarmente negli Stati Uniti ancora pullulano). Ma la principale tesi di Collins è che si possano conciliare evoluzione e fede. Il caso va riconosciuto? L’intelligenza di Dio sovrasta grandemente le nostre infinitesime intelligenze. In un bell’articolo del 27 marzo 2016 su “Avvenire” (intitolato “E’ troppo umano il disegno intelligente”), il filosofo Fabrice Hadjadj ebbe a scrivere:
«per l’apparizione delle forme variegate della natura, sono del parere di dare importanza particolare al caso, e perfino di radicalizzare l’idea con un’evoluzione realizzata attraverso il caso e le catastrofi. Dio è creatore di un certo ordine, ma non è l’ordine di un meccanico o un informatico. Quest’ordine è il fondamento di un’avventura. È aperto al vento dell’imprevisto. Soprattutto, il Creatore è il solo – ed è proprio ciò che lo distingue infinitamente da ogni intelligenza creata – a potere agire attraverso il caso, perché ciò che è caso agli occhi del mondo è ancora sotto la guida della sua provvidenza. (…). L’evoluzione non si è realizzata in modo lineare. È un dramma, pieno di rumore e di furore. Le prime stelle esplodono ed ecco che la distruzione permette la formazione del carbonio e dei metalli necessari alla vita. Anche i viventi subiscono estinzioni di massa. Si manifesta qui un movimento che somiglia a quello della morte e risurrezione, come se il mistero pasquale apparisse in filigrana nello sviluppo della vita… Comunque sia, è più degno di Colui che trascende il mondo agire attraverso le sue contingenze più catastrofiche. Cosicché e proprio là dove le scienze fisiche non possono più vedere altro che un puro caso, che la sua mano specialmente agisce».