Il crollo del muro e la vittoria russa

Sindacato Autonomo dei Lavoratori “Solidarietà” in Polonia – il primo paese che esce dall’impero sovietico. Questa è la storia ufficiale, così viene presentata sia nelle scuole che nei romanzi. Pero, come scrisse lo scrittore russo Leo (Lev) Tolstoy, «La storia sarebbe una cosa straordinaria se fosse vera».

Durante la fase finale della guerra fredda l’Unione Sovietica stava affondando nella bancarotta. Yuri Andropov, il Segretario Generale del Partito Comunista Sovietico (1982 -1984) ed ex-Direttore Generale del KGB (1967 – 1982), con piena conoscenza della crisi economica, era giunto alla conclusione che non vi era alcuna cura per la grave malattia del sistema comunista. Per poter mantenere le ricchezze che minacciavano di scivolare dalle sue mani, Andropov aveva architettato un piano quasi impensabile – (che fu chiamato Peristroika) – per gettare nella rovina il governo di Mosca e minare la sua autorità sugli stati comunisti dell’Europa orientale. Andropov morì nel 1984, però i segni della sua politica sono rimasti visibili negli eventi che seguirono, così come nell’azione del suo successore Mikhail Gorbachev.

Secondo parecchi ex-agenti del KGB che hanno disertato negli Stati Uniti negli anni ’60 – ’80, quello che sembrava essere un movimento di liberazione spontanea nel 1989 era in realtà un colpo di stato orchestrato per decenni da Mosca negli uffici del KGB. In altre parole, mentre si pensava che l’Occidente avesse vinto la guerra fredda, in realtà (come è etimologicamente insinuato della parola Perestroika = ricostruzione) i comunisti russi hanno giocato bene le carte e hanno ricostruito il loro stato imperiale.

Questa metamorfosi politica è avvenuta attraverso un sovvertimento ideologico che si presentò come un progetto legittimo di apertura del governo sovietico, quando in realtà fu un indottrinamento leninista di una generazione di occidentali, specificamente di americani. Per arrivare a questa prospettiva, la maggior parte delle spie russe si sono inserite in posti ideali, quali gli uffici burocratici, le lobby, le università, infiltrandosi nel sistema governativo statunitense. In tal modo, gli indottrinati, senza aver un contrappeso nei principi dei documenti costitutivi degli Stati Uniti, non sono stati più in grado di poter accedere o gestire la verità delle cose.

perestroika clandestina che sarebbe diventata lo strumento per indebolire l’Occidente “libero” e per ottenere la leadership politica mondiale.

Un’altra strategia per arrivare allo stesso scopo, era la creazione di una grande crisi internazionale, atta a distrarre la politica planetaria, così da ottenere, attraverso accordi o atti di forza, paesi a loro subalterni.

Andropov, una volta spiegò all’ex-generale rumeno, Ion Pacepa, che il mondo musulmano era una capsula di pietra in cui i russi avrebbero potuto «coltivare un ceppo virulento di odio anti-americano a partire dal batterio del pensiero marxista-leninista». Anche il generale Alexander Sakharovsky (del KBG) disse una volta a Pacepa: «Nel mondo di oggi, in cui le armi nucleari hanno reso obsoleta la forza militare, il terrorismo deve diventare la nostra arma principale.»

I russi stessi hanno lavorato per la creazione dell’OLP, ed oggi, grazie al patto del petrolio con l’Iran, Putin ha gli sciiti sotto il suo controllo, in special modo il governo di Assad in Siria! Non dimentichiamo che lo stesso leader russo, dopo di aver spinto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a riconciliarsi con lui, è l’unico uomo di stato che può manovrare la politica in Turchia, tenendo conto della presenza del Patriarca Ecumenico Ortodosso, Bartolomeo I. Non c’è dubbio che Putin è l’unico leader che protegge i cristiani nel Medio Oriente, ma a quale scopo? Nello stesso modo Josef Stalin ha utilizzato la Chiesa Ortodossa quando ristabilì il patriarcato di Mosca per unire tutta la Russia contro la Germania nel 1941, Putin sta approfittandosi della sua esterna devozione cristiana per collocare la chiesa ortodossa al suo fianco, al fine di incrementare il suo potere autoritario. Di conseguenza, anche se i cattolici in Russia hanno libertà di esercitare la loro fede, come le altre religioni, sono sottoposto a sanzioni penali se fanno del proselitismo.

Anzi, sembra che sia stato ottenuto di più! La Russia è diventata oggi il perfetto stato-KGB. Infatti, 80% dei funzionari di governo sono ex o attivi ufficiali del KGB, ossia l’SVR (Servizio di intelligenze dell’estero) e l’FSB (Servizio di sicurezza federale), tra i quali ovviamente il presidente Vladimir Putin.