La maieutica, la manuductio e l’insegnamento online
La maieutica, la manuductio e l’insegnamento online
Nella Grecia antica, esistevano due tipi di insegnamento: quello dei sofisti e quello di Socrate. Mentre i sofisti pretendevano essere saggi, Socrate diceva di non saper niente e paragonava se stesso a sua madre, che faceva la levatrice. Il nostro filosofo praticava infatti la maieutica (ἡ μαιευτική), cioè l’arte di far partorire. Socrate pretendeva saper far “partorire” il suo interlocutore, non tirando fuori da lui bambini, ma idee (Cf. Teeteto, 150b). E come la levatrice, il filosofo greco sapeva distinguere le opinioni vere da quelle false. In entrambi casi (nel parto di un’opinione vera o in quello di un’opinione falsa), l’interlocutore di Socrate progrediva in sapienza, sia per aver trovato una conoscenza vera, sia per esser stato liberato da una falsità. Infatti, è la sorte che subisce Teeteto alla fine del dialogo eponimo (Teeteto, 210c).
Tommaso non tratta nelle sue opere dell’importanza del dialogo quanto Socrate. Inoltre non usa metafore per descrivere il suo modo di insegnare. Però, mette in evidenza uno strumento indispensabile per ogni professore, cioè la manuductio (guidare per mano). Nella sua Summa, troviamo infatti l’uso del verbo corrispondente per descrivere questa pedagogia essenziale: «l’intelligenza dello studente è condotta per la mano (manuducitur) nella conoscenza della verità ignorata» (ST, I, q. 117, c). In questo passo, Tommaso mostra di voler sempre partire da ciò che è già noto allo studente, in modo da condurlo avanti, verso ciò che lui per il momento ignora.
In sintesi, nella visione sia di Socrate sia di Tommaso, l’insegnante deve conoscere bene gli studenti a cui parla. Per il filosofo greco, si rivela necessario per fare “partorire” il discepolo e, nel caso del filosofo medievale, per partire da ciò che lo studente conosce già. Questa conoscenza intima dello studente diventa però una sfida oggi, visto che l’insegnamento online non permette un rapporto diretto fra professori e studenti: il dialogo diventa in generale più complicato. Quando gli studenti chiudono le loro videocamere poi, si perde il linguaggio non-verbale, che basta talvolta al professore per capire se gli studenti siano in grado o meno di seguire la lezione.