Il Covid accresce la povertà. Il rapporto Caritas per il 2020: «Gli anticorpi della solidarietà»

di Carlo Parenti · Si è detto e si dice molto, forse inutilmente troppo, a proposito della pandemia ci sta avvilendo. Una cosa è palese: siamo “tutti sulla stessa barca”, come diceva il Venerabile Giorgio La Pira. «L’epidemia -come ci ricorda la Fondazione La Pira- distrugge le sicurezze che ci illudiamo di costruire con il potere, con le ricchezze, con le nostre frontiere e le nostre divisioni. E tutti coloro che hanno tratto e traggono da una tragedia comune pretesti per alimentare contrasti e rancori da tradurre in sperati aumenti di consensi dimostrano soltanto la loro inadeguatezza a comprendere i segni dei tempi di questa stagione».

I dati di EUROSTAT evidenziano nel secondo trimestre in UE una flessione della spesa per consumi finali delle famiglie pari al -12%, un calo degli investimenti del -15,4%, un -18,8% delle esportazioni e un -17,8% delle importazioni. A preoccupare pesantemente è in modo particolare proprio la discesa dei consumi.

Caritas Italiana ha anche esaminato il funzionamento delle misure emergenziali disposte dal governo. Da una rilevazione ad hoc condotta su un campione di 756 nuclei beneficiari dei servizi Caritas nei mesi di giugno-luglio 2020, il REM (Reddito di Emergenza) è risultata la misura più richiesta (26,3%) ma con un tasso di accettazione delle domande più basso (30,2%) rispetto alla indennità per lavoratori domestici (61,9%), al bonus per i lavoratori stagionali (58,3%) e al bonus per i lavoratori flessibili (53,8%). Il REM è stato fruito prevalentemente da nuclei composti da adulti over 50, soprattutto single e monogenitori con figli maggiorenni, con un reddito fino a 800 euro e bassi tassi di attività lavorativa. Si tratta di un profilo del tutto sovrapponibile a quello di coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza (32,5%) all’interno dello stesso campione intervistato: nuclei a reddito molto basso (49,7%), single (45,3%) e coppie senza figli (43,7%), prevalentemente anziani (42,2%). Questo dice che tra le due misure, rispetto alle caratteristiche dei beneficiari, vi sia sovrapposizione piuttosto che compensazione.

Inoltre coloro che hanno ricevuto dalle Caritas servizi di orientamento hanno fatto domanda per il REM tre volte di più rispetto a chi non ha ricevuto tale supporto dalle Caritas e hanno accresciuto di un sesto la possibilità di ottenerlo effettivamente. Orientamento e supporto fanno la differenza, in genere, soprattutto in situazioni di emergenza. Ecco perché nella indagine sulle misure di emergenza, nella metà dei casi (50,1%) i servizi e gli operatori Caritas sono stati identificati come la principale forma di aiuto e sostegno, sia concreto che psicologico durante l’emergenza Covid.