Studiare, un esercizio dello spirito
(vedi).
Con un paio di ultimi spunti vorrei terminare queste righe. Innanzitutto, se lo studio è come un esercizio spirituale, ne consegue che la vita dello studente universitario deve essere sottoposta ad un continuo discernimento: alla sapiente capacità di dare priorità ad alcune cose e di tralasciarne altre, di ascoltare consigli e portare lo studio nella vita e la vita nello studio in un modo equilibrato. Dall’altro lato, se lo intendiamo come un esercizio spirituale, lo studio ha bisogno anche di una guida, che sarà innanzitutto quella dei compagni di studio, che salvano il singolo studente da ogni pericoloso solipsismo intellettualistico. Ma sarà anche la guida sapiente di qualcuno che per esperienza spirituale sia in grado di far capire allo studente le dinamiche della propria coscienza: quella figura paterna che illumina la fatica dello studio alla luce della Parola di Dio e aiuta a distinguere nella complessità delle mozioni dell’anima.