Storia recente e prospettive della teologia ortodossa russa secondo Ilarion Alfeev

Ilarion ripercorre per capi principali la complessa storia russa dell’ultimo secolo mettendo in luce lo stretto intreccio tra politica, fenomeni sociali e chiesa. Fino alle soglie della rivoluzione del 1917, la chiesa occupava una posizione privilegiata nella società ma, in tale quadro, lo studio della teologia, che pur era fortemente promosso, veniva effettuato unicamente su manuali improntati sul modello della teologia scolastica, lasciando così intravedere quei segni di allontanamento dalla tradizione orientale che portarono Georgij Florovskij a parlare di fase della «cattività occidentale». La chiesa partorì però il promettente evento ecclesiale del Concilio di Mosca (1917-18) con le importanti decisioni che in esso furono prese per la vita della chiesa, come quelle riguardo ai tribunali ecclesiastici, le parrocchie, l’istruzione teologica, ecc. La rivoluzione però trovò la chiesa impotente a far fronte all’ateismo imperante e quest’ultima mise da parte il progetto della sua ristrutturazione interna e imboccò la strada della «lealtà» all’Unione Sovietica nonostante la sua feroce politica anti-ecclesiale (i seminari furono chiusi, le chiese distrutte o adibite ad altri usi, molti costretti ad emigrare). Ciò ebbe gravose conseguenze sull’assetto ecclesiale se si pensa alla parte dell’episcopato della diaspora, quello sotto la guida del metropolita Antonij Chrapovickij, che si separò da Mosca e che solo nel 2007 con essa si riunì.

Venendo al passato recente e all’oggi, Ilarion ricorda come dopo la seconda guerra mondiale furono riaperte le accademie teologiche a Mosca e a Leningrado ma con l’unica finalità di portare all’ordinazione preti per colmare i posti vacanti, senza alcun contatto intellettuale con l’occidente e in una tale situazione la teologia non ha prodotto alcun impulso di rinnovamento né ha inciso minimamente nella situazione sociale. Ma alla fine degli anni ‘80, con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, la Russia e la chiesa hanno vissuto un momento di rifioritura. La chiesa ha avviato un processo di ricostituzione degli assetti parrocchiali, diocesani, nonché della vita monastica e degli istituti teologici nei quali sono stati coinvolti anche laici e professori universitari.