Andrea Drigani da un’adeguata esegesi di un verso dantesco rammenta la coordinazione tra foro esterno e foro interno che è propria della Chiesa ed è in vigore da secoli. Carlo Nardi ritorna su Sant’Anna e San Gioacchino con una serie di digressioni storiche, provenienti dell’Antico Testamento, dei vangeli apocrifi, della cosmologia che ci portano al Nipote: Gesù. Giovanni Campanella presenta il saggio di Françoise Benhamaou circa i notevole aspetti economici delle attività culturali, maggiormente considerati dalle strutture pubbliche e meno dalle imprese private. Stefano Tarocchi ritiene che dal Vangelo, e dagli altri scritti del Nuovo Testamento, riguardanti il Satana, si evidenzia un insegnamento: il credente è in comunione con Cristo che è stato messo alla prova, ma nella sua sequela ha vinto lo spirito del male. Dario Chiapetti illustra lo studio di Pietro Messa sulla «profezia» di San Francesco d’Assisi che concerne la sua persona, il suo futuro, li sviluppo dell’Ordine, i grandi avvenimenti storici. Carlo Parenti dal volume del sociologo Franco Garelli sulla crisi del sentimento religioso in Italia, annota tuttavia che ogni crisi deve essere sempre vista alla luce del Vangelo. Gianni Cioli richiama l’attenzione su un testo di Claudio Risè, scritto 17 anni fa, grandemente attuale in questo tempo di pandemia, poiché il rifiuto e la rimozione della morte esprimono un narcisismo distruttivo. Giovanni Pallanti con il libro di Adam Smulevich e Pierfranco Fabris ripercorre brevemente la storia dell’ebraismo italiano anche nei rapporti con la Chiesa, in particolare dopo il Vaticano II. Leonardo Salutati rileva che il termine «transizione ecologica» è stato usato nel 2012 dal padre gesuita Gaël Giraud per un progetto economico e culturale, a lungo periodo, che coinvolga l’intera società e in tutte le sue dimensioni. Francesco Vermigli recensisce la «Danteide» di Piero Trellini che fa dell’uomo Dante un uomo del suo tempo, per poter parlare e vivere con lui. Mario Alexis Portella nella circostanza del viaggio di Papa Francesco in Iraq espone la grave situazione dei cristiani in questo Paese, molti dei quali sono stati costretti, per le vicende belliche, ad emigrare. Antonio Lovascio insiste sulla promozione del «capitale umano», che riguarda il futuro dei giovani, attraverso un grande impegno delle autorità politiche per la scuola e la ricerca, finora piuttosto scarso. Alessandro Clemenzia svolge alcune riflessioni sul discorso di Francesco al Movimento dei Focolari, con orientamenti validi per tutta la Chiesa in riferimento alla fedeltà creativa e all’assunzione, personale e comunitaria, dello stile di Dio. Francesco Romano con l’Orestea di Eschilo trae delle considerazioni sul passato e sul presente del diritto penale, che dalla vendetta, basata sulla passione, giunge al processo fondato sulla ragione. Stefano Liccioli esprime compiacimento per l’istituzione, ad opera di Papa Francesco, della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani che permetterà, anche ai giovani, una maggiore attenzione verso queste persone così importanti per la nostra società. Nella rubrica «Coscienza universitaria» si riscontra che la didattica a distanza, indirettamente e paradossalmente, può favorire interesse per la lettura dei classici greci.