di Gianni Cioli • Il giorno 24 febbraio 2020 si è svolto presso La Facoltà teologica dell’Italia centrale un evento formativo organizzato dal Servizio Regionale per la tutela dei minori e adulti vulnerabili della Conferenza episcopale toscana dal titolo Organizzazione e gestione di un ufficio diocesano per la tutela dei minori: esperienze a confronto e riferimenti. L’evento è stato promosso per contribuire alla formazione a referenti diocesani, dei referenti dei centri di ascolto diocesani e dei membri delle equipe dei servizi diocesani per la tutela dei minori e adulti vulnerabili, e per favorire l’attuazione della strutture operative e dei servizi richiesti dalle recenti Linee guida della CEI in materia.
Nel corso della mattinata, dopo i saluti di S.E. il Card. Giuseppe Betori, Presidente CET, di S.E. Mons. Carlo Ciattini, Referente SRTM, di don Gianni Cioli, Vicepreside FTIC e Referente UDTM della Diocesi di Firenze (ovvero del sottoscritto) e di Sr. Tosca Ferrante, coordinatrice SRTM della Toscana sono intervenuti Don Gottfried Ugolini, Diocesi di Bolzano (CPSNTM, CEI) e Don Gianluca Marchetti, Diocesi di Bergamo (CPSNTM, CEI) che hanno illustrato l’esperienza pluriennale dei servizi diocesani per la tutela di minori delle rispettive diocesi. Don Ugolini ha poi sostituito la Dott.ssa Anna Deodato, forzatamente assente, nella prevista riflessione sul delicato impegno dell’ascolto delle vittime.
Nel pomeriggio Sr. Tosca Ferrante ha illustrato programma e obiettivi del nuovo Servizio regionale, poi il Dott. Filippo Focardi, Sostituto Procuratore della Procura per i minorenni di Firenze e il Dott. Luca Guido Tescaroli, Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Firenze hanno parlato rispettivamente di Elementi di diritto per la tutela dei minori e di Abusi e codice penale. L’evento si è concluso con un vivace forum moderato dal dott. Stefano Lassi (CPSNTM, CEI). A titolo di cronaca riporto il testo del mio saluto all’evento:
«Buongiorno,
Mi trovo a porgere il saluto a questa assemblea, dopo sua Eminenza il Card. Betori e sua Eccellenza il Vescovo Ciattini, a doppio titolo. Saluto innanzitutto come referente per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili della diocesi di Firenze che ospita quest’evento evento formativo promosso dal Servizio regionale, ma saluto anche come vicepreside della Facoltà teologica dell’Italia centrale, che ha messo a disposizione i suoi spazi per l’evento.
Come referente diocesano, anche a nome degli altri referenti, ritengo di dover innanzitutto ringraziare il Servizio regionale (in particolare nelle persone di Mons. Carlo Ciattini, di Sr. Tosca Ferrante e del dott. Stefano Lassi), nonché la a conferenza episcopale Toscana nella persona del Presidente, Sua Eminenza, il Card. Betori. Ringrazio per questa preziosa opportunità di vedere a confronto esperienze significative di Servizi diocesani per la tutela, che hanno dato buona prova, proprio nel delicato momento in cui ci troviamo a dover organizzare ex novo un ufficio diocesano per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili.
Ma sono grato anche come Vicepreside della Facoltà teologica per la scelta di questo luogo. Ritengo che la Facoltà sia stata scelta per ospitare questo evento formativo non soltanto perché offre uno spazio bello e funzionale, ma anche perché si è ritenuto che la tutela dei minori nella Chiesa ha bisogno di dialogare con la teologia. Certo perché dove si fa teologia si formano i futuri ministri della Chiesa, che bisogna educare, anche e non da ultimo, a tutelare i piccoli. Ma direi, inoltre e soprattutto, perché una tutela dei minori nella Chiesa richiede, se vuol essere efficiente, una adeguata riflessione ecclesiologica che sappia considerare il peccato, in seno alla comunità cristiana e ai suoi ministri, a partire dalla considerazione della Chiesa reale senza tuttavia perdere di vista la Chiesa ideale. Si richiede quindi un’approfondita riflessione teologica sulla Chiesa e, aggiungerei, un’approfondita riflessione morale e pastorale: ad esempio, per una più adeguata comprensione del concetto di scandalo e per una più saggia gestione degli scandali nella Chiesa rispetto al passato.
Dunque l’impegno della tutela di minori nella Chiesa ha bisogno della teologia, ma anche, viceversa, la teologia ha bisogno di confrontarsi con le esigenze della tutela dei minori per essere, oggi, una teologia incarnata».