Un piccolo grazie allo Spirito Santo
di Giovanni Campanella • Nel mese di gennaio 2019, la casa editrice Città Nuova ha pubblicato un piccolo libro, intitolato Meditazioni sullo Spirito Santo, all’interno della collana “Meditazioni”. L’autore è Ezio Aceti, uno psicologo con diploma di magistero in Scienze Religiose. La dedica del libro a Chiara Lubich fa intuire un legame forte tra Aceti, il Movimento dei Focolari e la fondatrice. Ma, nella stessa premessa, si puntualizza che il libro è dedicato anche allo Spirito Santo stesso. È un omaggio a Lui, che è forse la Persona della Trinità lasciata talvolta più in ombra, “più bistrattata”.
Il libriccino si compone di dieci meditazioni, precedute da un’introduzione con alcuni passi di Padri della Chiesa e seguite da una breve conclusione.
Solo grazie allo Spirito Santo e ai Suoi doni, l’uomo si sviluppa, giunge a maturazione e si realizza, compiendo ciò che è il mistero profondo dello Spirito, ossia l’essere dono. Nel 1986, san Giovanni Paolo II scriveva al numero 10 della sua enciclica Dominum et Vivificantem che lo Spirito Santo è persona-amore, persona-dono. Solo Lui ci permette di instaurare un rapporto personale con Dio, ci fa essere Suoi amici. La sopramenzionata enciclica, che tratta proprio dello Spirito Santo nella vita della Chiesa e del mondo, sottolinea, al numero 34, che donare lo Spirito significa chiamare all’amicizia «nella quale le trascendenti profondità di Dio vengono, in qualche modo, aperte alla partecipazione da parte dell’uomo».
Nella prima meditazione, l’autore evidenzia la dimensione illuminante dello Spirito. Egli infatti consente all’uomo di vedere limpidamente, senza nebbie, la propria vita. E gli fa vedere il creato come Dio lo ha voluto. Ci fa sentire stupore per la bellezza di quello che ci circonda. Ci fa vedere le cose “dall’alto”.
La seconda meditazione ricorda l’azione dello Spirito nel mattino di Pasqua, l’opera di trasfigurazione della carne da parte dello Spirito. Ricorda l’irrompere dello Spirito nella Pentecoste nella forma di fuoco. Anche oggi il cristiano può sperimentare assaggi di queste opere, nella forma di gioia infusa, di una strana leggerezza.
La terza meditazione mette in evidenza la dimensione della tenerezza. È lo Spirito Santo che rende partecipe l’uomo della logica del Figlio, la logica dell’amore fino alle estreme conseguenze.
La ragione spessissimo resiste. E naturalmente. Resiste perché vorrebbe arrivare a comprendere…. ma da sola. Quando però fa spazio, per amore, allo Spirito, Egli concede volentieri alla povera intelligenza umana di assaporare il bello e il buono.
Egli vivifica i sentimenti dell’uomo. Lo rende capace di compassione, di umiltà. Lo avvicina ai fratelli. Gli fa comprendere di essere figlio, di non essersi fatto da sé.
Lo Spirito Santo chiama. La Sua vocazione è incessante. Aceti scrive in proposito frasi consolanti:
«Sta a te rispondere con slancio e generosità, sicuro che la scelta sarà sempre sostenuta e riconfermata, indipendentemente dai tuoi sbagli e dalle tue incertezze. (…). La nostra risposta sarà colmata dalla sua generosità infinita e dal suo immenso sostegno. È per questo che è possibile la santità, perché Dio possa trionfare con il suo amore nonostante le nostre incertezze» (pp. 37-38).