Ecomafie, crimini contro il Creato e l’uomo

La Chiesa vive nel mondo. Papa Francesco lo testimonia ogni giorno. E nell’enciclica Laudato si’ sottolinea che “fra i poveri più abbandonati e maltrattati c’è la nostra oppressa e devastata terra” (2). Il grido della terra è lo stesso grido dei poveri: “Oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” (49). Per questo la cura dell’ambiente in cui viviamo fa parte integrante di quella preoccupazione costante che ogni Chiesa locale dovrebbe avere per la sua gente allo stesso modo di quanto fa attraverso la Caritas per le persone povere e bisognose del suo territorio. La cura dell’ambiente è cioè parte dell’impegno caritativo dei cristiani e della nostra espressione di fede. Mi sembra che la Laudato si’ lo mostri in maniera chiara quando parla di una “ecologia integrale” e della necessità di una “conversione ecologica” (217). Perciò ritengo che anche questo faccia parte dell’evangelizzazione, cioè di quella forma alta di annuncio del Vangelo nel mondo di oggi. Infatti, o il Vangelo cambia le coscienze e i cuori, cioè converte, oppure perde la sua efficacia.

Il messaggio di Papa Francesco, come quello della Popolorum Progressio di San Paolo VI, è semplice e universale: la violenza e la superificialità umana si ripercuotono sul cosmo, che ne subisce le conseguenze fino all’autodistruzione. Ancora non ci si rende conto di questa unità profonda dell’universo. Si guarda il proprio particolare, ci si interessa del proprio benessere e chi se ne importa se le ecomafie imperversano, se la raccolta differenziata non viene fatta come si dovrebbe, se certi stupidi cittadini buttano l’immondizia ovunque o altri continuano a pensare che tanto non saranno loro a subire le conseguenze delle loro azioni irresponsabili. Ad alcuni fa comodo non rendersene conto, a partire appunto da coloro che perseguono i loro interessi, ad esempio quelli sempre meno nascosti della criminalità organizzata, che, grazie al lavoro paziente e determinato delle Forze dell’ordine, per fortuna sempre più viene a galla nella sua ampiezza.