L’America, la città sulla collina? Il dilemma della realpolitik e la negazione dei diritti umani

à, e il perseguimento della Felicità. Tuttavia, a causa della filosofia della realpolitik, oggi l’America, che nella sua storia ha combattuto così duramente contro i dittatori per sollevare i popoli dalla loro condizione di oppressione, istituendo la democrazia nei paesi finalmente liberi, sta perdendo il suo ruolo di garante della pace universale.

Non dobbiamo scegliere un tribunale, dobbiamo costruire una politica tedesca >>.

[…] dagli albori della Repubblica, la ricerca di libertà dell’America è stata guidata dal convincimento che i principi che governano la vita politica e sociale sono intimamente collegati con un ordine morale, basato sulla signoria di Dio Creatore. Gli estensori dei documenti costitutivi di questa Nazione si basarono su tale convinzione, quando proclamarono la “verità evidente per se stessa” che tutti gli uomini sono creati eguali e dotati di inalienabili diritti, fondati sulla legge di natura e sul Dio di questa natura >>.

della Cina che non riguardava l’interesse nazionale degli americani. Ugualmente, la realpolitik prevale nel programma e nell’azione del Presidente Barak Hussein Obama che ha progettato ed attuato il Piano d’azione congiunto globale, cioè l’accordo nucleare iraniano nel 2015, mentre avrebbe potuto far leva per costringere Teheran a concedere la libertà di espressione e di pacifica riunione, ed anche stabilire la pace in Siria. A seguito di questo errore di politica internazionale di Obama sono aumentate le violazioni dei diritti umani ed i crimini commessi contro l’umanità dai musulmani sciiti.

<<Penso che i conservatori americani siano gli unici in grado di presentare al mondo questa visione del futuro, una visione degna del passato americano. Ho sempre avuto un grande affetto per le parole di John Winthrop [un inglese che emigrò con un gruppo di ottanta pellegrini dall’Inghilterra alla Colonia di Massachusetts in America a causa delle persecuzioni religiose; dopo diventò il 3° Governatore della Colonia (1630 –1634)]: “Saremo una città su una collina. Gli occhi di tutte le persone sono su di noi, così che, se noi dovessimo in quest’opera che abbiamo intrapreso contrastare la volontà di Dio e così lo inducessimo a ritirare da noi il suo attuale aiuto, diventeremmo un esempio negativo per tutto il mondo”. Ebbene, l’America non è stata un esempio negativo per tutto il mondo. Quella piccola comunità di pellegrini prosperò e, guidata dai sogni e, sì, dalle idee dei Padri Fondatori, divenne un faro per tutti gli oppressi e i poveri del mondo>>.

Il lettore di questo articolo magari si chiederà perché sia importante che gli Stati Uniti cambino il loro atteggiamento politico. La risposta non è difficile: siccome tutti gli Stati europei, ed anche quelli sudamericani, seguono l’esempio degli americani, è necessario che gli USA riprendano alacremente il ruolo svolto sin dalla nascita. E se l’America non promuove e non assicura i diritti umani nel mondo, chi lo farà?