Sull’incendio di Notre-Dame

670 446 Giovanni Pallanti
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1555351751222.jpg--incendio_a_notre_dame__cattedrale_evacuata__turisti_in_fugadi Giovanni Pallanti • Il 2 maggio 2019 il Presidente della Repubblica Italiana Mattarella è andato in Francia e con il Presidente Macron ha reso omaggio alla tomba di Leonardo da Vinci nel 500° anniversario della morte dell’artista italiano. Successivamente Mattarella si è recato a Notre-Dame per rendere omaggio, come ha detto lui, a un monumento attraverso il quale è passata la storia di Francia dal 1200 a oggi. Sia Mattarella che il Presidente francese Macron hanno fatto riferimento a Notre-Dame come a un luogo che poteva significare tutto, senza mai riferirsi esplicitamente all’essere la cattedrale del Vescovo cattolico di Parigi. Sarà anche un modo per rispettare la laicità dello Stato francese, ma sicuramente equivale anche ad un annullamento dell’identità cristiana della Francia e dell’Europa. In una concezione corretta e rispettosa delle identità, la laicità dello Stato dovrebbe essere una cornice dentro la quale le diverse identità religiose e politiche sono rispettate avendo pari diritti e pari doveri nei confronti della comunità nazionale e, più in generale, di quella europea. Notre-Dame è stata visitata il 2 maggio scorso dai due Presidenti perché il primo giorno della Settimana Santa del 2019 ha preso fuoco tutto il tetto della cattedrale parigina. Ancora oggi non si sa con certezza quale sia stata la natura dell’incendio che ha commosso (le televisioni di tutto il mondo l’hanno trasmesso in diretta) milioni di esseri umani. Si è trattato di un incidente? Dubito. Un incendio come quello che si è visto in televisione minuto per minuto è probabilmente di natura dolosa. Insospettisce, infatti, che dopo molti giorni non ci sia una spiegazione precisa dell’accaduto. La Francia ha conosciuto negli ultimi anni una serie impressionante di attentati di origine islamica. Numerose sono state le vittime umane. Recentemente anche molte chiese sono state date alle fiamme: il 17 marzo scorso la chiesa di San Simplicio a Parigi. Probabilmente, per evitare guai peggiori, si è voluto chiudere gli occhi anche sull’incendio di Notre-Dame, definendolo un danno grave per un “monumento” e non per una chiesa. 105329277-5c12b9ca-8f3f-4b4a-8193-943b7f186e1cAnche in questa occasione l’Europa occidentale, nata dalla religione e dalla cultura giudeo-cristiana, ha nascosto la testa sotto la cenere dell’incendio. Un Europa così fatta, che rinuncia alle proprie radici e alla propria storia, rischia di essere sempre più un grande mercato comune, senza valori che lo uniscano concretamente in un progetto politico ispirato anche spiritualmente e dove i Cristiani sono anche. La Chiesa cattolica tace anch’essa con molta viltà che viene contrabbandata come prudenza. Probabilmente i Vescovi europei sono anch’essi in crisi come gran parte della classe dirigente politica. Una deficienza che, se non risolta positivamente, danneggerà la Chiesa e la sua presenza nella società europea molto più di quanto non si possa immaginare.

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Giovanni Pallanti

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