di Giovanni Pallanti • Giovanni Galloni è morto a Roma il 23 Aprile del 2018. Era nato a Paternò in Sicilia il 16 Giugno 1927. Figlio di un intendente di finanza si trasferì giovanissimo da Paternò a Bologna dove si laureò a vent’anni in giurisprudenza. Nel 1959 conseguì la libera docenza in Diritto Agrario. Giovanni Galloni insegnò nelle Università di Napoli, Firenze e RomaTor Vergata. A Firenze e a Roma come professore ordinario di Diritto Agrario. Insieme a Giovanni Marcora, Ciriaco De Mita, Luigi Granelli e Nicola Pistelli, è stato uno dei fondatori della corrente di sinistra della Democrazia Cristiana (a Belgirate in Lombardia nel 1953 fu, infatti, fondata la Sinistra di Base). Di quel gruppo è ancora in vita solo Ciriaco De Mita già Presidente del Consiglio dei Ministri. Galloni era un uomo intelligente, colto e molto buono. Non diceva mai male sul piano personale degli avversari. Aveva una visione molto realistica dell’Italia e si batteva per un riformismo ispirato alla dottrina sociale della Chiesa. Amico ed estimatore di Moro, non aveva ceduto ai ricatti delle Brigate Rosse e, insieme a Benigno Zaccagnini, si oppose ad ogni trattativa con i terroristi per la liberazione del Presidente della Dc. Giovanni Galloni aveva un grande senso dello Stato e fu Ministro della Pubblica Istruzione nei governi di Giovanni Goria e Ciriaco De Mita dal 28 luglio 1987 al 22 luglio 1989. Fu anche candidato dalla Democrazia Cristiana a Sindaco di Roma. Fu eletto Consigliere Comunale con migliaia di voti di preferenza, si dimise da Deputato e rimase in Campidoglio come Consigliere Comunale di opposizione. Un esempio da tenere presente anche oggi per i tanti politici che sono pronti a tutto per entrare in Parlamento e rimanerci il più possibile.
Dal 1990 al 1994 Galloni fu Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Pur essendo un uomo buono era intransigente, quando lo credeva opportuno, sulle cose che doveva fare, secondo lui, per il bene di tutti. Per questa sua impostazione di vita si scontrò col Presidente della Repubblica Francesco Cossiga che, secondo il dettato costituzionale, era il Presidente dell’organo di autogoverno della Magistratura. Il Presidente Cossiga entrato in conflitto con Galloni gli levò alcune importanti deleghe, che gli furono restituite dal nuovo Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Io sono stato molto amico sia di Cossiga che di Galloni e posso testimoniare che Galloni non ha mai, in privato, criticato Cossiga e le sue scelte. Un vero Signore che è stato sei volte eletto Deputato al Parlamento, Presidente dei Deputati Democristiani, Vicesegretario Nazionale della DC con Zaccagnini Segretario e anche Direttore del quotidiano “Il Popolo”.
Negli anni ’60 del secolo scorso è stato uno dei fautori dei governi di centrosinistra. Giovanni Galloni è stato un uomo per bene e la sua è una grande storia democratico cristiana. Alla sua morte è stato ricordato dalla stampa italiana in maniera fuggevole essendo i giornali impegnati a spiegare le “strategie politiche” di Salvini, Di Maio e Martina. Una stagione politica, quella d’oggi, dove l’ombra di uomini come Galloni fa paura alla mediocrità dei “nuovi”politici. Per questo della morte di Galloni se n’è parlato poco o punto. Purtroppo.