Bernard J.F. Lonergan e La costituzione ontologica e psicologica di Cristo

Opera Omnia di Bernard J.F. Lonergan (1904-1984) in lingua italiana, mi offre l’occasione di presentare, contestualmente ad esso e ai suoi contenuti, qualche lineamento a mio avviso significativo della figura del filosofo e teologo canadese.

De constitutione Christi ontologica et psychologica (’56).

Il Metodo in teologia (’72) alla cui formazione tanto contribuì l’incontro che Lonergan fece nel ’64 con la Scuola storica tedesca, ma il tipo di intelligere – osserva Frederick E. Crowe in Bernard J.J. Lonergan. Progresso e tappe del suo pensiero – è già «quello di Insight, dove esperienza, comprensione, giudizio, coscienza e conoscenza, intellezione e introspezione sono elaborati in un modello coerente di relazioni».

pars systematica – la riflessione che cerca l’intelligenza della fede -, in quanto la pars dogmatica – la riflessione a partire dei dati della Scrittura e della Tradizione che arriva a fissare cosa dice la fede della Chiesa – è esposta nel De Verbo incarnato (’64). Nella fattispecie, la trattazione s’incentra sul concetto teologico di unione ipostatica e la costituzione psicologica di Cristo, ma, soprattutto, essa rileva come (proprio) la comprensione dell’impianto tommasiano apra la strada alla focalizzazione e all’approfondimento della prospettiva della soggettività rinvenuta mediante il dinamismo coscienziale, a partire dal quale Lonergan fonda una metafisica e l’epistemologia per ogni altro ambito di riflessione.

ciò che è conscio» e «la coscienza tramite cui esso è conscio». La coscienza, pertanto, che è nozione relativa alla persona e non alle nature, è individuata nel suo formarsi dalla parte dell’oggetto, ovvero, dall’esperienza sensibile, intellettuale, razionale, morale, da un lato, e dalla visione beatifica, dall’altro. Ecco così i due asserti lonerganiani: «Cristo come uomo [«la persona divina sussistente in una natura umana»] coglie se stesso sotto forma di esperienza mediante le sue operazioni umane e secondo la perfezione delle operazioni stesse» e «Cristo come uomo mediante la sua coscienza umana e la sua scienza beatifica comprende chiaramente e giudica con certezza che lui è il Figlio naturale di Dio e vero Dio». L’introduzione dell’analisi del dinamismo coscienziale – secondo i livelli empirico, razionale, riflessivo, morale – permette quindi a Lonergan di cogliere il nesso tra lo psicologico e l’ontologico – «”psicologico” è lo stesso ontologico nel tale grado di perfezione ontologica» – e, in campo cristologico, dove lo psicologico raggiunge tale grado di perfezione, rendere ragione del dato dogmatico secondo cui uno è il soggetto ontologico e psicologico ma due le coscienze.

ratio del dogma, non procede mediante un vago intuizionismo conoscitivo, ma un’approfondita analisi del dinamismo della coscienza; 2- alla definizione di tale analisi tanto ha contribuito proprio un’autoappropriazione profonda da parte del gesuita del pensiero di Tommaso (trasposto da un piano metafisico a uno psicologico-coscienziale); 3- la comprensione della coscienza, colta come struttura che si costruisce a diversi livelli, permette di individuare la collocazione della costituzione psicologica nel quadro di quella ontologica; 4- la costituzione psicologica, così intesa, esibisce tutto il suo valore e il suo significato in ordine alla comprensione dei dati dogmatici, sia in ambito cristologico che antropologico.