Alla scuola dei martiri, per testimoniare con coerenza la propria fede
Dunque le comunità cristiane sono ancora oggi perseguitate perché «noi siamo salvati da Gesù, e il principe del mondo questo non lo vuole, egli ci odia e suscita la persecuzione, che dai tempi di Gesù e della Chiesa nascente continua fino ai nostri giorni».
Papa Francesco ha anche tracciato una sorta di ritratto del martire che «può essere pensato come un eroe, ma la cosa fondamentale del martire è che è stato un “graziato”: è la grazia di Dio, non il coraggio, quello che ci fa martiri».
Oltre a coloro che danno testimonianza a Cristo fino al dono della propria vita, la Chiesa ha bisogno anche dei martiri di tutti i giorni, quelli della vita ordinaria, portata avanti con coerenza, «uomini e donne fedeli alla forza mite dell’amore, alla voce dello Spirito Santo, che nella vita di ogni giorno cercano di aiutare i fratelli e di amare Dio senza riserve», così come li descrive il Pontefice.
Dobbiamo impegnarci anche noi a far parte di questa schiera, vivendo il Vangelo dove siamo, così come siamo: la Chiesa ha bisogno anche della nostra testimonianza coerente per andare avanti, per continuare ad annunciare anche agli uomini di oggi, con la forza dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto in dono, che Gesù è risorto, è vivo.