Il ritiro dall’Afghanistan: l’Italia che non abbandona nessuno
Il ritiro dall’Afghanistan: l’Italia che non abbandona nessuno
Fra chi vede questo ritiro come un abbandono del popolo afghano vi sono gli interpreti locali, che durante il conflitto hanno svolto un ruolo insostituibile nella mediazione fra l’alleanza NATO e la popolazione locale. Alla notizia del ritiro essi si sono sentiti abbandonati, temendo estreme ripercussioni da parte talebana sulle loro vite e su quelle dei loro cari. L’Italia è fra i paesi che per primi hanno deciso di non abbandonare questi collaboratori, ma di accoglierli nel proprio territorio. “L’Operazione Aquila” è iniziata il 14 giugno con l’arrivo a Fiumicino dei primi 82 collaboratori, su un totale di 670 civili afghani. Con l’“Operazione Aquila”, l’Italia testimonia la vicinanza e la gratitudine a chi ha svolto un servizio per il ristabilimento di condizioni di pace in una terra martoriata.