Giovane ricco

L’amore cristiano (pp. 93-105).

Eppure quell’interpretazione sarà in san Basilio (+ 379) e con qualche accenno in Clemente di Alessandria (+ 215), il quale dedica al testo di Marco un operetta, forse due o più discorsi cuciti insieme, dal titolo significativo: Quale ricco si salva? Che dice in sintesi in quel suo libretto? Intanto, non vuole né far disperare né lisciare nessuno. Ma dice che primo le cose create, i frutti della terra in sé sono un bene di Dio e non una maledizione. Secondo: l’attenzione alla bramosia di avere, di avere sempre di più, di possedere, di trattenere, rende la persona simile a quello che ha, insensibile come l’oro e l’argento, pronta a tutto, senza scrupoli.Terzo: quello che si ha, lo si ha per dare. I modi possono essere diversi, ma è per comunicarlo, per parteciparlo. E mi pare corretta l’interpretazione delle problematiche, anche ambigue parole di Gesù sull’ingiusta ricchezza, con cui farsi gli amici: Cristo, per Clemente, “dichiara che ogni possesso che si tiene per se stessi come proprio e non si mette in comune con chi ha bisogno, è ingiusto, ma che, a partire da questa situazione di ingiustizia, è anche possibile compiere un’opera giusta: dare un sollievo a qualcuno” (Quale ricco si salva? 31,6). E non è poco, secondo il Signore (Mt 25), come già per i profeti, specialmente Amos e Isaia.

Per saperne di più dei miei scritti in merito:

L’Evangelo nella Vita Antonii di s. Atanasio, in Rivista di ascetica e mistica, ossia RAM 50 (1981), pp. 34-46.

Nota a Clemente Alessandrino, Quis dives selvetur 19,3, in Pronetheus 9 (1983), pp. 105-110.

Il seme eletto e la maternità di Dio nel Quis dives selvetur di Clemente Alessandrino, in Pronetheus 11 (1985), pp. 271-286.

Il giovinetto (Introduzione e traduzione italiana in endecasillabi sciolti della poesia Der gerettete Jungling di J.G. Herder), in RAM 56 (1987), pp. 158-160.

Socratismo evangelico nell’Ottavo Stronateis (cap. I) di Clemente Alessandrino, in Annali dei Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze 4 (1988), pp. 23-36.

Il racconto del giovane capo dei briganti del Quis dives selvetur di Clemente Alessandrino negli Atti di Giovanni dello pseudo-Procoro, in Pronetheus 15 (1989), pp. 80-90.

Clemens Alexandrius (QDS 25,4) Platonis Apologiae (30E) inteprens, in Pronetheus 15 (1989), pp. 207-208.

Clemente di Alessandria, Quale ricco si salva? Il cristiano e l’economia, Borla, Roma 1991.

Respirare Dio’, ‘respirare Cristo’: patristica ed esicasmo fra Oriente e Occidente, in RAM 61 (1991), pp. 304-316.

Gioventù e riconciliazione cristiana. La proposta di Clemente Alessandrino, in RAM 62 (1993), pp. 343-367, con appendice di mia traduzione del Quis dives selvetur 42,1-15: pp. 368-371.

Quale ricco si salva. La proposta di Clemente Alessandrino, in Parola, Spirito e Vita 42 (2000), pp. 177-190.

Ricchezze, in Parrocchia di Santa Maria a Quinto in Sesto Fiorentino. Lettera settimanale ai parrocchiani 2 (15 ottobre 2006) n° 28, p. 3.

Giovanni Crisostomo e i poveri. La sua inquietante utopia. Voci antiche, in Parrocchia di Santa Maria a Quinto in Sesto Fiorentino. Lettera settimanale ai parrocchiani 3 (28 ottobre 2007) n° 30, p. 3.

Clément d’Alexandrie, Quel riche sera sauvé? Texte grec: O. Stahlin et L. Fruchtel (GCS 17 2), Introduction, notes et index par Carlo Nardi, Professeur à la Faculté de théologie d’Italie centrale, Florence / Patrick Descourtieux, Professeur à l’Institutum Patristicum Augunstinianum, Rome / Traduction Patrick Descourtieux / Sources Chrétiennes N° 567 / Les éditions du Cert 29, Bd La Tour-Maudoueg, Paris 2011:

Ricchezze e povertà, dignità e miserie. Tra le molteplici voci patristiche l’accorato disagio di Doroteo di Gaza, in Religioni e Società (Chiesa e povertà. Disagi e prospettive) 29 (maggio-agosto 2014), n. 79, pp. 38-45.

Giovanni Crisostomo e i poveri. La sua inquietante utopia. Voci antiche, in Parrocchia di Santa Maria a Quinto in Sesto Fiorentino. Lettera settimanale ai parrocchiani 3 (28 ottobre 2007), n° 30, p. 3.