Maschio e femmina. L’educazione dei ragazzi e la questione del gender

download (2)di Francesco Vermigli • Nelle scorse settimane è uscito un agile documento della Congregazione per l’Educazione Cattolica che tenta di leggere in modo non conflittuale la questione del cosiddetto gender, vista da un punto di vista educativo: «Maschio e femmina li creò». Per una via di dialogo sulla questione del gender nell’educazione. In queste nostre righe vorremmo presentare tale documento e – per quanto ne saremo capaci – provare a pensare brevemente il tema del gender a partire da esso.

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Il riconoscimento che la «separazione tra corpo ridotto a materia inerte e volontà che diviene assoluta» (n. 20) porta alla manipolazione del corpo e all’indifferentismo riguardo alla realtà che ricevo prima di ogni mio atto di volontà determinato, non basta. È necessario mostrare uno sguardo positivo sulla sessualità dell’uomo: a ciascun uomo è chiesto di mobilitare ogni potenzialità psichica, relazionale e affettiva e il modo di stare nel mondo, che risultano connesse alla dimensione sessuata della persona. È la sezione («Proporre») dedicata innanzitutto alla lettura del dimorfismo sessuale maschile/femminile dal punto di vista dell’antropologia cristiana. Si tratta di una lettura antropologica che vorrebbe nelle intenzioni della Congregazione aprire alle questioni più direttamente educative. In realtà i criteri pratici proposti sono piuttosto esili: di fatto sembrano ridursi all’ascolto rispettoso della situazione concreta e all’informazione aggiornata che si richiede all’educatore e all’insegnante, circa gli sviluppi delle scienze umane e delle scienze biologiche e mediche implicate nel gender.