«Mi ricordai di quella parola del Signore…»: la trasmissione dei detti di Gesù 

 

Quindi il libro degli Atti riporta la reazione dei fedeli circoncisi, quando l’apostolo rientra in Giudea e quindi a Gerusalemme: «Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!» (At 11,3), è molto interessante approfondire la risposta di Pietro. Dapprima rievoca, nello stile dell’autore degli Atti, l’intero avvenimento, e quindi conclude: «avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: “Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo”. Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?» (At 11,15-17). 

Ciò che dice Pietro nella narrazione degli Atti degli Apostoli sembra riprendere il colloquio del Signore con i discepoli prima del momento della sua definitiva ascesa al cielo: «mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo» (At 1,4-5). 

Ma il verbo fondamentale è proprio «ricordare» («ricordando le parole del Signore Gesù…»).  

Tuttavia è significativo che nella tradizione dei Vangeli sinottici il detto di Gesù messo sulle labbra di Pietro venga riportato sotto altra forma, cioè come parola di Giovanni Battista.  

abbiamo: «io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco» (Mt 3,11).  

Si possono fare varie ipotesi sul motivo dello “spostamento” da Gesù al Battista della stessa espressione circa il battesimo. Certo. Quando i cristiani si sono appropriati i detti della tradizione del Battista – la novità appare negli Atti degli Apostoli, scritti dallo stesso autore del III Vangelo – è rimasta intatta un’evidente connotazione messianica: «viene colui che è più forte di me», per evidenziare la differenza tra Gesù e il Battista (Bovon) che avrà il suo apice paradossale nel IV Vangelo, con ben altre prospettive. 

È degno di nota, però, che i cristiani, pur sottolineando la distanza fra Giovanni e Gesù, sono rimasti fedeli anche alla figura e all’insegnamento del Battista. Ciò che l’autore del terzo Vangelo dice nel libro degli Atti sembra quasi far autenticare l’insegnamento del Battista da parte del Signore risorto, pur adattandolo al contesto in cui è inserito.  

In At 1,5 la promessa riguarda solo gli apostoli e la primitiva comunità giudeo-cristiana: «voi, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». In Atti 11,15-17, invece, la promessa riguarda Cornelio e la comunità che si fa cristiana a partire dal mondo pagano: «voi sarete battezzati in Spirito Santo». 

Ma il tutto si svolge nella memoria che conserva e trasmette le parole del Signore Gesù in tutto il loro prezioso significato.