La formazione dei candidati al ministero ordinato come educazione alla relazione. A proposito di due recenti pubblicazioni

È il mistero della concupiscenza che l’antropologia cristiana ha ben presente. Si tratta di una realtà che si profila come insidioso ostacolo alla libertà d’amare e di cui dobbiamo essere avvertiti.

Per cui, continua il Sussidio: «Sarà dunque necessario partire da una comprensione corretta della maturità relazionale, intesa come la capacità/libertà di uscire da sé per mettere l’altro, col suo mistero di vita e di morte, di gioia e sofferenza, al centro della propria vita, e – assieme all’altro – mettere Dio al centro della relazione stessa.

Insomma, la maturità relazionale come un duplice autodecentramento: in favore del tu umano, e poi del Tu divino».