Il ministero del catechista. Al servizio nella Chiesa

I primi due numeri del motu proprio colgono in modo particolare il ministero del catechista nel contesto evangelico e nell’ambito della letteratura paolina: con brevi cenni si risale alle testimonianze di come la comunità cristiana delle origini riconoscesse una certa forma di ministerialità a credenti impegnati nell’insegnamento della dottrina cristiana. Il n. 3 punta la propria attenzione sulla tradizione ecclesiale, sulla schiera innumerevole di donne e di uomini che nel corso della storia hanno servito la Chiesa nell’ambito dell’insegnamento catechistico.

Proviamo a trarre delle considerazioni più generali. Pare che emergano due fattori decisivi dal motu proprio che stabilisce che il catechista sia un ministero istituito: uno riguarda il posto della catechesi nella vita della Chiesa, l’altro il ruolo del catechista nell’articolazione complessiva del popolo di Dio.

Sul primo punto, appare decisivo l’aggancio della catechesi di oggi con l’insegnamento svolto da alcuni credenti nella Chiesa degli origini, secondo la testimonianza neotestamentaria. Così facendo, il papa conferisce una posizione centrale alla catechesi, all’insegnamento, all’annuncio nella vita della Chiesa. In altri termini, la catechesi partecipa al compito che Gesù medesimo ha consegnato ai suoi discepoli di trasmettere a tutti i popoli e a tutti tempi i tesori incommensurabili del suo insegnamento. La catechesi, cioè, appartiene all’appello a trasmettere la Rivelazione di Cristo nel tempo e nel mondo. Lo farà con i metodi e lo stile che le sono propri, ma essa è parte di una dinamica più ampia e complessa.