di Giovanni Pallanti · La tragica guerra scatenata dal dittatore russo Putin contro l’Ucraina, è una guerra fra due popoli quasi totalmente cristiani. Il Novecento è stato il secolo delle due guerre mondiali che hanno sconvolto il pianeta, e anch’esse furono provocate e combattute fra popoli cristiani. Inascoltate furono le invocazioni del Papa Benedetto XV per la pace e il richiamo ai popoli, durante la Prima guerra mondiale, sulla inutile strage che veniva perpetrata nel cuore del Vecchio continente.
La Seconda guerra mondiale sembrava essere l’ultima guerra nata e sviluppatasi in piena Europa. Tre leader antifascisti e antinazisti, democratici e cristiani, Adenauer, De Gasperi e Shumann, progettarono il primo nucleo dell’unità europea con la Comunità del carbone e dell’acciaio, per far fiorire definitivamente la pace nel cuore dell’Europa.
Questo travagliato periodo storico è sempre stato accompagnato dal miracolo di Fatima, dove la madonna apparve a tre pastorelli, Francesco, Jacinta e Lucia, per sei volte a partire dal maggio 1917. La madonna, a quei tre poveri bambini, annunciò guerre sconvolgenti in Europa e nel mondo se non si fosse consacrata la Russia, al suo cuore immacolato. Pochi mesi dopo, in Russia i comunisti fecero un colpo di Stato contro il governo provvisorio guidato da un socialista, che aveva deposto lo zar Nicola II. I comunisti al potere a Mosca cominciarono una persecuzione senza quartiere contro le Chiese cristiane, ortodossa e cattolica, e continuarono una politica imperialista per la conquista di nazioni vicine, come era accaduto anche con gli zar. La Russia è sempre stata protagonista, nel bene e nel male, delle guerre mondiali e di altri conflitti. Il 24 febbraio del 2022 ha scatenato l’ennesima guerra di conquista contro uno stato indipendente e sovrano, per poterlo sostanzialmente annettere. Gli ucraini si sono difesi con straordinario eroismo. La guerra in Ucraina poteva degenerare da un momento all’altro in una guerra nucleare, coinvolgendo in una spirale di morte tutto il mondo. Papa Francesco, come già i suoi predecessori – Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II – ha consacrato, ancora una volta, al cuore immacolato di Maria, il popolo russo e il popolo ucraino, tutti e due fedelissimi al culto della vergine madre di Dio, madre della Chiesa e regina della pace.
Sarà un caso, ma i giornali di tutto il mondo del 30 marzo 2022 hanno annunciato che si stava aprendo uno spiraglio di pace per questa guerra che ha fatto migliaia di vittime fra i militari dei due eserciti e la popolazione civile ucraina. Solo pochi giorni dopo che Papa Francesco e il cardinale Krajewski avevano simultaneamente fatto la consacrazione dei due popoli in guerra in San Pietro a Roma e a Fatima, in Portogallo, sul luogo dell’apparizione di Maria.
La storia delle apparizioni di Fatima, ha cambiato profondamente il corso civile degli avvenimenti e anche quello religioso. La Chiesa cattolica nel Novecento è stata percorsa da scandali clamorosi e squallidi, come la pedofilia di migliaia di sacerdoti e gli scandali finanziari in Vaticano, ma, come abbiamo scritto Marcello Mancini ed io nel libro <La preghiera spezzata> (edizioni Lef, 2010), la Madonna di Fatima non l’ha mai abbandonata e, il 13 maggio 1981, grazie alla sua intercessione, san Giovanni Paolo II si salvò miracolosamente da un attentato mortale in piazza San Pietro. Senza le prove della storia, l’apparizione di Fatima sembrerebbe a menti apparentemente razionali, una favola o una leggenda religiosa. Invece è la prova che la madre di Dio non lascia mai sola l’umanità avvolta nel peccato e nelle guerre.