Il Santo Giovanni Battista Scalabrini.
di Giovanni Pallanti · Papa Francesco il 9 ottobre 2022 ha elevato agli altari Giovanni Battista Scalabrini (1839-1905), Vescovo di Piacenza, fondatore della Compagnia dei Missionari e delle Suore di San Carlo Borromeo. La sua principale attività è stata quella di assistere spiritualmente e di promuovere umanamente e socialmente i migranti italiani verso le Americhe e verso l’Oceania. Nell’800 l’Italia era ricca di manodopera e molti contadini vivevano in condizioni di miseria e sottoposti ad ogni vessazione da parte dei proprietari terrieri. In modo particolare nei latifondi dell’Italia meridionale dove i lavori dei campi erano stagionali e i contadini erano considerati una forza lavoro stagionale. I braccianti, una definizione chiarissima che definisce lo strumento di lavoro di questi contadini, avevano solo la forza delle braccia per i lavori dei campi. Non possedevano nulla. Spesso nemmeno gli animali da cortile per potere ogni tanto mangiare un po’ di carne. La caccia era a loro vietata ed era un privilegio solo dei padroni e dei loro amici. per queste ragioni migliaia e migliaia di contadini proletari e braccianti partirono, principalmente, dai porti di Genova, Livorno e Napoli, per il nuovo mondo dove c’erano tante terre da coltivare, tanti lavori da fare e poca popolazione. Nonostante queste condizioni apparentemente favorevoli, i migranti venivano ostacolati nel loro desiderio di espatriare dai proprietari terrieri che temevano che migliaia di braccia a buon mercato si sottraessero dalle campagne italiane. Anche contro questa arroganza padronale il Vescovo Scalabrini si mobilitò per combattere una forma di schiavismo che regnava nel mondo agrario dell’Italia del XIX°secolo. Per regolare questi flussi verso l’estero il Parlamento Italiano, negli anni ’80 e ’90 del XIX° secolo, promulgò una legge che istituiva “gli agenti dell’immigrazione” che dovevano assoldare e inviare principalmente nelle Americhe gli emigranti italiani. Anche contro questa istituzione il Vescovo Scalabrini si batté denunciando come negrieri assai corruttibili coloro che venivano proposti a questo commercio di carne umana. Il regio Parlamento italiano dette ragione al Vescovo Scalabrini e abolì questi “caporali” legalizzati. Quando i migranti arrivavano nelle nuove terre oltre oceano si trovavano spesso isolati, ignoravano la lingua che si parlava in quei paesi ed erano facile preda di nuovi sfruttamenti e di nuovo schiavizzati. I missionari scalabriniani fondati dal Vescovo di Piacenza, furono gli angeli custodi, gli assistenti sociali e i difensori dei diritti dei migranti soprattutto nel nord e nel sud America. Per questa ragione la canonizzazione del Vescovo Scalabrini è oggi un messaggio rivolto a tutti coloro che vorrebbero usare nei paesi industrializzati, i migranti come forza lavoro sotto costo e senza diritti.