ACCOGLIERE ED EDUCARE IN AMBIENTI SICURI.

di Gianni Cioli · Quella della prevenzione degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili è un’urgenza sempre più avvertita, sia nella società civile che nella Chiesa.

Come ha recentemente sottolineato il Cardinal Betori, «non si tratta solo di deprecare fatti incresciosi avvenuti in passato ed errori di valutazione relativi a questi fatti. Si tratta soprattutto di promuovere le condizioni per l’affermarsi, nella società e nella Chiesa, di una cultura effettivamente orientata alla tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Questo può e deve avvenire sia attraverso l’azione educativa e di sensibilizzazione ai valori, sia attraverso lo sviluppo di competenze atte a garantire ambienti relazionali sicuri, sia attraverso la promozione concreta di buone pratiche nelle relazioni con i minori e tra i minori» (Lettera ai parroci dell’11 febbraio 2022).

Nell’ottica di questa consapevolezza appare meritevole di segnalazione un’importante iniziativa promossa dal Servizio regionale per la Tutela Minori e Adulti vulnerabili della Conferenza episcopale toscana, con il titolo “Accogliere ed educare in ambienti sicuri”. Si tratta di un Corso di formazione per operatori pastorali (presbiteri, catechisti, animatori, operatori parrocchiali, educatori), che prevede una modalità di frequenza mista, parzialmente in presenza, parzialmente on line, in modalità e-learning.

La seconda tappa, in fase di svolgimento, è costituita da un percorso di formazione on line su piattaforma dedicata a cura del progetto SAFE: (vedi). Il progetto, curato dalla comunità Giovanni XXIII, è sviluppato attraverso una serie 5 moduli costituiti da 9 ore di lezioni registrate da esperti e accessibili tramite la rete. Nel primo modulo Chiara Griffini, psicologa giuridica, affronta alcune questioni relative agli aspetti clinici e pedagogici dell’abuso, e alle dinamiche, ai luoghi, agli indicatori e alle conseguenze delle relazioni abusanti. Nel secondo modulo Gianluca Tencati, avvocato del foro di Rimini, parla della tutela giuridica del minore e della persona vulnerabile vittima di abuso e, dal punto di vista giuridico, spiega la realtà dell’abuso sessuale in rete a danno del minore e delle persone vulnerabili. Nel terzo modulo Brunella Greco, sociologa, illustra i fenomeni delle relazioni “onlife” e del bullismo e cyber bullismo. Nel quarto modulo Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile di Milano “Cesare Beccaria”, pone la questione: “Bullo o vittima che c’è dietro?”. Nel quinto modulo Flavia Lecciso, psicologa, parla di rischio e di prevenzione attraverso la considerazione del disagio nelle relazioni, ed illustra fattori di rischio e di protezione.

La terza tappa prevede un incontro conclusivo, in presenza, che si svolgerà sabato 14 maggio sempre presso il centro “SPAZIO REALE” di San Donnino. Per l’occasione, oltre agli interventi di Mons. Ciattini, Tosca Ferrante e Stefano Lassi, sono in programma le comunicazioni di Anna Deodato (SNTM, Servizio Regionale diocesi Lombarde), sull’importanza dell’ascolto delle vittime, e di Don Alberto Ravagnani (Diocesi di Milano) che affronterà le questioni relative al “comunicare con le nuove generazioni”.

Come si capisce, si tratta di una proposta innovativa nel metodo e di alto profilo sul piano dei contenuti. L’auspicio è che questa iniziativa possa contribuire a promuovere, nella nostra regione, un’autentica cultura della prevenzione degli abusi e della salvaguardia dei “piccoli”, costituendo una seminagione foriera nel tempo di frutti di consapevolezza e competenza, nell’ambito della comunità ecclesiale, per una tutela dei minori e delle persone vulnerabili sempre più adeguata alle esigenze dei tempi.