Con lo sguardo rivolto al Colle più alto

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di Gaetano Mercuri · Il settennato del dodicesimo presidente è ormai giunto al termine. Da mesi ormai, più o meno palesemente, fervono i preparativi per l’elezione del suo successore.

Come gruppo F.U.C.I. di Firenze non possiamo dunque esimerci da una riflessione, come nostro stile in Scienza e «Coscienza universitaria», su un argomento di così scottante attualità politica.

La scadenza del mandato dell’attuale presidente cade il tre febbraio. Tra pochi giorni quindi, un mese prima, il presidente della Camera che presiede il Parlamento in seduta comune (art. 63 c. 2 Cost.) convoca le Camere insieme con i tre delegati per ogni regione (la Valle d’Aosta ha un solo delegato, art. 83 c. 2 Cost.).

A ragione si può ben ritenere che le prime votazioni non si terranno prima della terza decade di gennaio, considerato anche che si dovranno attendere le elezioni suppletive per il seggio di deputato del collegio Lazio I, previste per domenica 16 gennaio.

La Costituzione è molto rigida riguardo determinate caratteristiche che il capo dello Stato deve necessariamente possedere: età non inferiore a cinquant’anni, pieno godimento dei diritti civili e politici, non può al contempo presiedere altre cariche dello Stato (art. 84 Cost.).

La Dottrina, sulla base della prassi instauratasi nel corso delle varie elezioni presidenziali, ha individuato altre caratteristiche cui i grandi elettori sembra abbiano sempre guardato, pur non essendo necessarie e obbligatorie sulla base della nostra Carta. Per esempio, che il candidato abbia presieduto con disciplina, onore, imparzialità, terzietà e indipendenza uno o più degli organi costituzionali (Governo, Camere, Corte Costituzionale) o la Banca d’Italia.

Le figure che possano vantare un cursus honorum di un tale livello sono molto poche e non è qui il luogo di fare esempi concreti.

Si parla però insistentemente di una donna.

Chissà che non sia la volta buona. Donne molto valide e disponibili a servire il Paese ci sono. Sarebbe una scelta coraggiosa.

Al di là del genere, le sfide che il prossimo presidente dovrà affrontare sono molte e grandissime: in un momento come questo di crisi pandemica ed economica i suoi poteri, definiti da qualcuno «a fisarmonica», sono estesi al massimo a difesa dell’ordine costituzionale e della nostra democrazia.

Necessitiamo dunque di una figura il più possibile equilibrata ed imparziale e dall’altissimo senso dello Stato. Uomo o donna che sia!

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