Il discorso del papa alla Curia: necessità della conversione della Chiesa

La corruzione dilaga, dice il papa, nei ministri della Chiesa, quando – commettendo come una sorta di reato di “peculato spirituale” – si appropriano di “cose” che non appartengono loro e che essi stessi dovrebbero al contrario servire: le cose sante del Signore, che non sono altro che il popolo di Dio e la sua santificazione. Non dovrà più accadere, scrive Francesco, che i casi di abusi siano affrontati con superficialità, leggerezza, pressappochismo, impreparazione… E non si dovranno accusare i media di ostilità pregiudiziale nei confronti della Chiesa, nel momento in cui rivelano la veridicità delle accuse: anzi, essi diventano quasi strumenti di conversione per la Chiesa, posta davanti alla verità dura e amara di abusi e delitti commessi da propri membri. La Chiesa ha bisogno di odierni Natan: di profeti, cioè, che come accadde a Davide mostrino ai consacrati da quale dignità ministeriale essi siano caduti e quale giudizio spetti loro.