Andrea Drigani dalla vita del vescovo Frédréric Xavier de Merode, prende lo spunto per ripercorre la storia delle riforme romane, curiali e vaticane, e ribadire il principio di servire la Chiesa e di non servirsi della Chiesa. Dario Chiapetti con un libro di Marko Ivan Rupnik riflette in modo analogico sul corpo ecclesiale come corpo architettonico, in riferimento alla liturgia intesa come inveramento del corpo di Cristo. Francesco Romano nel sottolineare l’importanza del fondamento antropologico del diritto, annota che per il cristiano la norma suprema a cui deve ispirarsi nel ricercare la giustizia è contenuta nella Rivelazione. Carlo Parenti presenta, da un articolo de «La Civiltà Cattolica», gli ambienti di un fondamentalismo che sembra ruotare attorno alla presidenza Trump. Francesco Vermigli dalla solennità dell’Epifania sviluppa il tema dell’universalità della salvezza in Cristo, con l’aiuto della tradizione e di un assioma di Karl Rahner. Giovanni Campanella illustra la nuova edizione della corrispondenza tra San Giovanni Calabria e Clive Staples Lewis, rilevando che l’origine dell’epistolario è il desiderio della riunione di tutti i cristiani. Mario Alexis Portella analizza, anche da un punto di vista storico, la difficile e complicata situazione giuridica e politica di Gerusalemme, la città santa per tre religioni. Antonio Lovascio a cinque anni dall’elezione di Papa Francesco svolge alcune osservazioni sul suo ministero, che è oggetto di sinceri entusiasmi, ma pure di «fake news». Gianni Cioli con il volume di Giovanni Gucci invita a considerare il pericolo attuale dell’accidia, una tristezza che conduce all’incapacità di amare, di compiere il bene e all’impossibilità di gioire. Stefano Liccioli dal discorso di Papa Francesco all’Associazione Teologica Italiana, rammenta che la teologia non è appannaggio degli addetti ai lavori, bensì dell’intero Popolo di Dio. Leonardo Salutati introduce alla figura di San Pio da Pietrelcina nel cinquantenario della morte e nella circostanza della visita di Papa Francesco a San Giovanni Rotondo, osservando che già da prima di diventare Papa, Bergoglio aveva un grande interesse per questo santo. Alessandro Clemenzia muovendo da un testo di Piero Coda ripropone il tema del rapporto tra «teologico» e «pastorale», termini non antitetici bensì strettamente connessi anche secondo il magistero pontificio. Giovanni Pallanti recensisce il libro postumo del cardinale Silvano Piovanelli: un commento al Cantico dei Cantici. Stefano Tarocchi dalla Dichiarazione congiunta cattolico-luterana sulla giustificazione, che prende atto di due letture diverse della Lettera ai Romani, auspica nell’approfondimento di questa Lettera al fine di ripartire per un cammino di confronto e di dialogo. Carlo Nardi ricorda che, a differenza dei numerosi intermediari pagani, l’unico mediatore tra Dio e gli uomini è Cristo Gesù.