Che cos’è la teologia? A partire da un libro recente
Ci riferiamo dunque all’opera del teologo Massimo Naro, dal titolo: Introduzione alla teologia (Bologna, EDB, 2020, € 30,00). Un libro che nel titolo rivela un obbiettivo che parrà dimesso, ma solo agli occhi del dilettante. Perché introdurre alla teologia significa, nientemeno, capire le ragioni dell’esistenza della teologia medesima, di cosa essa sia, di quale siano i suoi metodi, quali i suoi scopi. L’autore lo fa con competenza, ma anche con una certa originalità (le due cose, spesso, non riescono a stare assieme… nella penna di un teologo, come presso gli autori delle altre discipline).
In altri termini, fare teologia alla maniera cristiana significa riconoscere che Dio, prima ancora che l’oggetto che la teologia studia, è il soggetto di questa: perché Dio è all’origine di essa. Volendosi rivelare, ha posto le basi perché potesse esistere la teologia come la intendiamo noi. La teologia, direbbe Tommaso – nella sua prima quaestio del suo capolavoro – è una scienza che deriva i propri principi da una scienza superiore: la teologia è quella scienza che accetta i principi rivelati da Dio (cf. Summa th., I, q. 1, a. 2).
Forse quest’aspetto teologale decisivo della riflessione teologica è un punto a favore della teologia nel mondo di oggi. Perché mostrare come scopo della teologia sia riflettere sulla rivelazione che Dio fa del suo amore per noi, tocca il cuore di donne e di uomini desiderosi di senso e di vita. Almeno, da sedicenti teologi, lo speriamo.