Un anno dal Documento di Abu Dhabi
di Alessandro Clemenzia • «Attestiamo anche l’importanza del risveglio del senso religioso e della necessità di rianimarlo nei cuori delle nuove generazioni, tramite l’educazione sana e l’adesione ai valori morali e ai giusti insegnamenti religiosi, per fronteggiare le tendenze individualistiche, egoistiche, conflittuali, il radicalismo e l’estremismo cieco in tutte le sue forme e manifestazioni».
Ed è proprio alla luce di quanto è richiesto dal Documento, e in fedeltà allo spirito di coloro che lo hanno firmato, che a Firenze si è tenuto un convegno, il 30 gennaio 2020 nella sala teatina del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, intitolato “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”. Un appuntamento promosso dal Centro La Pira, dall’Istituto Universitario Sophia (Loppiano), dalla Comunità Islamica di Firenze e Toscana e dalla Fondazione Giorgio La Pira. L’obiettivo dell’evento non è stato soltanto quello di fare memoria di un Documento di grande rilievo a un anno di distanza, ma quello – come ha spiegato il cardinale Giuseppe Betori nel suo saluto iniziale – di dare vita a un percorso verso un rapporto più strutturato tra il mondo islamico e quello cristiano nella città di Firenze.
L’incontro è stato introdotto e moderato da Haifa Alsakkaf, appartenente alla comunità islamica di Firenze e dottoranda all’Istituto Universitario Sophia, che ha accompagnato i numerosi uditori a entrare in rapporto con i relatori e con i contenuti da loro proposti. L’incontro era suddiviso fondamentalmente in tre parti.
Nella prima è stata data la parola, per un saluto iniziale ufficiale, all’Arcivescovo Metropolita di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori e all’Imam di Firenze, Izzeddin Elzir, i quali hanno richiamato non solo alla centralità umana della fratellanza e della riconciliazione, ma anche all’importanza di offrire alle nuove generazioni un ruolo fondamentale e da “protagoniste” nel vivere le relazioni inter-religiose all’interno di una cultura dell’unità. Al termine dei saluti è stato dato spazio a un momento solenne in cui si è data lettura di una dichiarazione di amicizia tra il mondo cristiano e quello islamico, alla presenza di numerosi esponenti delle diverse chiese e comunità cristiane, firmata dall’Arcivescovo e dall’Imam.
Questo convegno, che rappresenta veramente un punto di non ritorno, vuole avviare un processo di sensibilizzazione delle nuove generazioni, per renderle sempre più protagoniste in quest’amicizia inter-religiosa e inter-culturale. Per la realizzazione di questo fine si darà vita a incontri culturali e ad attività di ricerca che troveranno espressione in una pubblicazione periodica e attraverso azioni comuni di carattere sociale.
P.S. Da questo link può essere visualizzato il documento: (link)