Papa Francesco e l’altra metà della medaglia: così è nato un romanzo
Il romanzo di Riccardo Bigi (“L’altra metà della medaglia”, 224 pagine, 12 euro) è un inno alla Vita, alla Carità ed al senso di solidarietà. Edito dalla LEF (la Casa editrice dei grandi scrittori cattolici e mistici del Novecento) è ambientato nella Firenze di oggi invasa da un esercito multicolore di turisti amanti dei selfie. Ma si rifà proprio a quelle migliaia di medagliette spezzate a metà (ancora visibili nel Museo da poco allestito) cui le madri affidavano l’auspicio di poter riconoscere i propri figli in tempi migliori. Anzi parte proprio dalla storia di uno di quei bimbi, Ultimo Lasciati: con questo nome, infatti, era stato registrato il neonato depositato nella ruota alla mezzanotte del 30 giugno del 1875, il giorno prima che la finestra sotto la Loggia fosse murata e cambiasse sistema la ricezione dei piccoli trovatelli. La protagonista dei nostri tempi è Giovanna, studentessa di Scienze sociali, una ragazza come tante altre che non credeva in Dio, convinta di non potersi più innamorare per un’esperienza andata male. Il suo incontro prima con Alessandro (uno scout coetaneo, che di giorno lavora in un bar e la notte per volontariato fa l’autista sulle ambulanze della Misericordia) e successivamente con Clelia, un’anziana frequentatrice della mensa dei poveri della Caritas in piazza Santissima Annunziata, è l’inizio di una grande avventura del quotidiano che cambierà completamente la sua vita. La scintilla scatterà con un sorriso. La porterà prima di tutto a scoprire che non ci si può perdonare da soli.