Il caos in Iran e il profilo dell’oligarchia islamica

à di Kerman, il presidente iraniano Hassan Rouhani ha riconosciuto per la prima volta che “l’Iran sta vivendo uno degli anni più difficili dalla rivoluzione islamica del 1979” e che “la situazione del paese non è normale”.

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Il Segretario di Stato statunitense Mike Pompeo ha detto che “ha chiesto ai manifestanti iraniani di inviarci i loro video, foto e informazioni che documentano la repressione del regime nei confronti dei manifestanti. Gli Stati Uniti esporranno e sanzioneranno gli abusi”.

E’ da ricordare che l’Iran, prima della caduta dello Shah, era, a parte la Turchia di Mustafa Kemal Atatürk, il luogo più tollerante verso le religioni non-islamiche in Medio Oriente. Il cristianesimo, come l’ebraismo, anche se è sempre stata una religione di minoranza — i cristiani in Iran vivono principalmente nella capitale Teheran e nelle città di Isfahan e Shiraz, ci sono almeno 600 chiese per 300.000–370.000 cristiani nel paese — e pur avendo una lunga storia in Iran che risale ai primi anni della fede, è perseguitato a causa della proibizione del proselitismo e l’apostasia.

Tanti miei amici iraniani qui a Firenze mi dicono che sperano che il regime cambi, ma non è per niente facile. Per prima cosa, i manifestanti non sono organizzati, cioè, non c’è una persona o un partito politico che li possa unire e condurre a una società democratica e, forse la situazione diventerebbe ancora peggiore con l’ingresso degli iraniani comunisti prevenienti dell’Iraq. Mentre c’è la volontà del popolo persiano di mandare via il regime, non hanno i mezzi per poter farlo. Sarebbe qualcosa di diverso se ci fosse un governo iraniano e secolare in esilio che sarebbe in grado di prendere il potere a Teheran.4

Secondo, il regime ha l’aiuto economico e politico della Cina e della Russia di Vladimir Putin. Finché ci sarà la loro presenza, le sanzioni economiche faranno soffrire soltanto il popolo mentre gli ayatollah e i loro servi politici — il presidente e i membri del parlamento — se ne approfitteranno per fini personali.