Presentazione degli articoli del mese di dicembre 2018
Andrea Drigani in compagnia di San Tommaso d’Aquino annota, dal Vangelo di San Giovanni, intorno alla Luce («Lumen»), cioè Gesù Cristo, che rivelandosi ha illuminato la vita di ogni essere umano. Giovanni Campanella recensisce la biografia di Rosaria Cascio su Padre Pino Pugliesi, dalla quale emerge una vita «ordinaria», che proprio per questo diviene «straordinaria». Gianni Cioli introduce alla recente Lettera della Conferenza Episcopale Toscana sulla comunicazione e l’informazione a cinquant’anni dalla morte di Don Lorenzo Milani. Mario Alexis Portella dopo un viaggio in Iraq, fa presente che la sconfitta dell’Isis non ha risolto i problemi delle minoranze cristiane in quelle terre, da qui la necessità che la comunità internazionale si impegni ulteriormente per l’effettiva garanzia dei loro diritti. Francesco Romano riflette sulla «consuetudine» un antico istituto proveniente dal diritto romano, negletto dai vigenti ordinamenti civili, che nel diritto canonico, invece, è segno dell’azione dello Spirito Santo nella Chiesa. Antonio Lovascio illustra una catechesi di Papa Francesco sul VII Comandamento del Decalogo («Non rubare») dove, tra l’altro, si è rammentato uno dei punti principali della dottrina cristiana: quello della destinazione universale dei beni. Dario Chiapetti ricorda, nel 60° anniversario della morte, il teologo russo Vladimir Losskij, in particolare per il suo ricorso ai Padri della Chiesa, all’approccio apofatico della teologia e all’idea di persona nel suo carattere ecclesiale. Francesco Vermigli dal Documento finale del Sinodo dei Vescovi sui giovani fa emergere l’importanza dell’accompagnamento e del discernimento per partire e camminare dopo aver scoperto la propria vocazione. Carlo Parenti rende noto che in Italia vi sono oltre 80 gruppi che si intitolano al Venerabile Giorgio La Pira, anche per promuoverne la devozione, nonché il loro incontro con Papa Francesco. Giovanni Pallanti fa memoria di un cileno cristiano: Bernardo Leighton, che per la fede si impegnò, con zelo e dedizione, nell’attività sociale e politica fin quasi al dono della vita. Stefano Tarocchi osserva che il cosiddetto dialogo tra Pilato e Gesù sulla «verità», mostra come tale argomento, ieri come oggi, non suscita molto interesse preferendo, purtroppo, rimanere nella menzogna o nell’illusione. Leonardo Salutati ripropone le indicazioni del magistero sociale della Chiesa sul commercio delle armi, risalenti al 1994, sempre reiterate in questi anni, ma con una recezione soltanto formale che impedisce un rigoroso controllo etico e politico di questo fenomeno. Alessandro Clemenzia col libro di Erio Castellucci, arcivescovo di Modena, indica l’identità cristiana come un’identità di relazione con Dio e con gli altri. Stefano Liccioli richiama l’attenzione sul volume di Stefano Lessi, dove tra l’altro, appare la ferma fede di Giorgio La Pira nella Resurrezione di Cristo che mosse tutta la sua esistenza. Carlo Nardi trae spunto dal racconto omerico di Crise, padre addolorato per la schiavitù della figlia che vuole liberare, per considerare la passione di un Dio che ha redento tutti («Christe, redemptor omnium»).