In ricordo di un padre
di Gaetano Mercuri · Nel tardo pomeriggio di sabato 20 novembre ci è giunta una notizia tristissima. Don Andrea Lombardi, già nostro amatissimo assistente regionale della F.U.C.I. Toscana per circa un trentennio, alla vigilia della festa di Cristo Re, è venuto a mancare per le conseguenze di un male inguaribile ripresentatosi e contro il quale aveva lottato con grande forza per molti anni. La sua morte ci ha colto tutti impreparati. Davvero difficile esprimere i sentimenti che, come fucini, abbiamo provato nei confronti di colui che ci ha accompagnato nel cammino universitario e di fede per tutti questi anni.
Don Andrea era un sacerdote innamorato di Cristo e della sua Chiesa, sempre pronto a effondere forze per il sempre più gravoso impegno del suo ministero. Canonico del duomo di Fiesole, già rettore del seminario diocesano, è sempre stato pronto a rispondere alla chiamata da parte dei vescovi toscani. Infatti, non solo la F.U.C.I. toscana lascia orfana. Ma anche il M.E.I.C. e l’Azione Cattolica regionali: associazioni laicali che amava profondamente e per le quali era sempre a disposizione, anche negli anni in cui fu pur necessario per lui diradare la sua presenza per motivi di salute.
Don Andrea era un sacerdote d’altri tempi. La sua cultura teologico-filosofica e la grande, costante attenzione ai problemi sociali trasparivano sempre nelle lunghe, avvincenti conferenze spirituali che era chiamato a tenere a noi fucini prima delle Assemblee regionali.
Uomo di preghiera, non si stancava di additarci quello che è fondamentale per ogni buon fucino: lo spirito della contemplazione. Il quale deve sempre essere unito allo spirito di azione. La “contemplattività”: ecco a cosa era legatissimo don Andrea, sulle orme del suo amatissimo Giorgio La Pira, di cui ci parlava molto spesso. Dette sprone continuo alla “contemplattività”: sostanziatosi nell’iniziativa da lui fortemente voluta degli Esercizi Spirituali regionali di Quaresima, organizzati ogni anno dalla F.U.C.I. regionale insieme a settore giovani di A.C., M.S.A.C., M.E.I.C. giovani ogni anno dal 2009 presso la comunità dei monaci di Camaldoli. Ma anche nel contributo dato in tutti questi anni senza risparmio da tanti fucini toscani nei vari livelli della Federazione e dell’Azione Cattolica, nella carriera universitaria e politica.
Lo ricorderemo sempre così, in quelle lunghe chiacchierate a margine dei suoi interventi alle assemblee regionali o agli Esercizi Spirituali in quel di Camaldoli quando sollecitavamo una sua opinione sulla più varie questioni: spirituali, sociali, politiche. E soprattutto per queste ultime che, gesticolando animatamente, si riassettava continuamente con l’indice della mano destra quegli occhialoni troppo grandi, da vero intellettuale d’altri tempi, per quel suo volto acceso di fede e vera passione per ciò che diceva e sosteneva! Tutti abbiamo avuto in lui una guida e un padre vicino, sincero e amabile. Sempre pronto a essere presente per dare una mano o un consiglio, a fare un tratto di strada insieme, nei momenti di maggiore difficoltà. Severo quando c’era da riprenderci per errori e mancanze, ma prontissimo sempre ad accettare lo scherzo goliardico, a ridere e scherzare con noi e ad amarci per questo, da vero assistente fucino, sulle orme del suo amatissimo papa san Paolo VI.
Ciao caro don Andrea, il tuo ricordo sia per tutti noi di benedizione!