Metaverso, il rifugio virtuale all’infelicità terrena.

di Carlo Parenti · Metaverso.  Questo termine passa di bocca in bocca. Ma che cosa significhi non è chiaro ai più. Il Metaverso non esiste fisicamente. È un universo parallelo accessibile, come un videogioco, da un computer. È una “realtà virtuale” e per la scienza fisica si contrappone a un reale effettivo. Infatti, è nel mondo di internet che acquista vita. Si pensa che il Metaverso possa essere il successore di internet.

vedi TreccaniSnow crash per indicare un mondo virtuale in 3D popolato di repliche umane digitali – definisce una zona di convergenza di spazi virtuali interattivi, localizzata nel cyberspazio e accessibile dagli utenti attraverso un avatar con funzione di rappresentante dell’identità individuale. Il termine ha avuto di recente una vasta risonanza mediatica nell’ottobre 2021, quando M. Zuckerberg ha mutato la denominazione dell’azienda da lui fondata, che controlla piattaforme quali Facebook, Instagram e WhatsApp, in Meta Platforms.

Si pensa che il Metaverso potrà essere un incubo, perché saremo sottoposti al dominio delle aziende che già oggi dettano le regole su internet. Intere generazioni cresciute sui videogiochi già vi trascorrono gran parte del loro tempo e saranno i fruitori di questo spazio virtuale. E anche gli adulti, complice l’isolamento da pandemia di Covid, sono sempre più “posseduti” da internet come oggi configurato.

Ma cosa ci spinge come esseri umani a creare delle nostre versioni digitali, gli avatar, e cosa si rischia?

Ci dà una risposta Papa Francesco -il leader più attento ai veri fenomeni che connotano, anche negativamente, questo nostro cambiamento d’epoca- che in più occasioni ha colto i pericoli del web.

Nella Esortazione Apostolica ‘Christus vivit’ (del 2 aprile 2019) si legge:

 “…. Non è sano confondere la comunicazione con il semplice contatto virtuale. Infatti, «l’ambiente digitale è anche un territorio di solitudine, manipolazione, sfruttamento e violenza, fino al caso estremo del dark web. I media digitali possono esporre al rischio di dipendenza, di isolamento e di progressiva perdita di contatto con la realtà concreta, ostacolando lo sviluppo di relazioni interpersonali autentiche…n.88[…]Non andrebbe dimenticato che «operano nel mondo digitale giganteschi interessi economici, capaci di realizzare forme di controllo tanto sottili quanto invasive, creando meccanismi di manipolazione delle coscienze…n.89[…]«le relazioni on line possono diventare disumane. Gli spazi digitali ci rendono ciechi alla fragilità dell’altro e ci impediscono l’introspezione. Problemi come la pornografia distorcono la percezione della sessualità umana da parte dei giovani. La tecnologia usata in questo modo crea una ingannevole realtà parallela che ignora la dignità umana». L’immersione nel mondo virtuale ha favorito una sorta di “migrazione digitale”, vale a dire un distanziamento dalla famiglia, dai valori culturali e religiosi, che conduce molte persone verso un mondo di solitudine e di auto-invenzione, fino a sperimentare una mancanza di radici, benché rimangano fisicamente nello stesso luogo. La vita nuova e traboccante dei giovani, che preme e cerca di affermare la propria personalità, affronta oggi una nuova sfida: interagire con un mondo reale e virtuale in cui si addentrano da soli come in un continente sconosciuto…n.90”.