Il progresso della teologia dei martiri e i martiri per il progresso della teologia

eberhard-schockenhoff-fotodi Dario Chiapetti • Papa Francesco ha ricordato ai partecipanti all’incontro promosso dal Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione in occasione del venticinquesimo anniversario della Costituzione apostolica Fidei depositum, con la quale Giovanni Paolo II promulgava il Catechismo della Chiesa Cattolica, che «non si può conservare la dottrina senza farla progredire». Il pontefice ha proseguito osservando che «“custodire” e “proseguire”» la dottrina deve avvenire «con la gioia che proviene dalla speranza cristiana, e muniti della “medicina della misericordia”» e che questo è «un compito e una missione». Ebbene, per illustrare ciò il papa ha richiamato l’attenzione sulla preghiera sacerdotale di Gesù che prima di affrontare la passione e la morte prega il Padre: «questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Gv 17,3), in quanto è così che «si tocca il culmine della missione di Gesù». Dottrina, custodia e progresso, missione e martirio sono termini fortemente saldati tra loro.

Eberhard Schockenhoff nel recente Fermezza e resistenza. La testimonianza di vita dei martiri compie una ricognizione sui dati teologici sulla figura del martire e delinea anche i tratti di coloro che oggi vengono considerati tali dalla Chiesa.