Appello all’Onu: “Fermate i soldati-robot, sono un pericolo per l’umanità”
di Carlo Parenti • L’intelligenza artificiale con le sue implicazioni etiche e pratiche è un tema vastissimo. Tra le sue applicazioni si annoverano i processi di robottizzazione. Si pensi alle macchine utensili intelligenti usate per la produzione di beni e agli assistenti virtuali (dai risponditori intelligenti nei call center ai veri e propri assistenti digitali tipo l’applicazione Siri di Apple o Cortana di Windows) . Si calcola che solo in Europa nel 2020 tutti questi robot comporteranno la perdita di cinque milioni di posti di lavoro. Poi si stanno approntando i sistemi di guida senza guidatore. E’ previsto che anche questi possano far diminuire la necessità, ad esempio, di tassisti e camionisti. L’auto autonoma per mezzo dell’intelligenza artificiale sarà in grado non solo di identificare pedoni, ciclisti, motocicli, auto, camion, ostacoli di tutti i tipi, segnaletica stradale, ma sarà anche capace di prevedere cosa accadrà nei momenti successivi a ogni singola rilevazione. Ad esempio la direzione di marcia di un pedone o di un auto, il parcheggio di un camion, la fermata di un bus. Non solo. Tutti questi tipi di sistemi svilupperanno, come nel nostro cervello, la capacità di imparare e di svilupparsi autonomamente.
Qui sta il punto più delicato dell’intera vicenda. Il nostro cervello apprende, sviluppa pensieri e soluzioni, crea innovazioni per mezzo di meccanismi ancora sconosciuti che si stima facciano ricorso a ben 700.000 chilometri di reti neurali, cioè di neuroni tra loro interconnessi, e a un milione di miliardi di sinapsi. Una sinapsi è una struttura altamente specializzata che consente la comunicazione delle cellule del tessuto nervoso tra loro (neuroni). Mentre è ipotizzabile che nell’intelligenza artificiale si possano creare reti molto lunghe di neuroni artificiali (che altro non sono che dei transistori), non si è al momento in grado di realizzare collegamenti complessi tra di loro. Nel cervello umano ci sono tra 10.000 e 100.000 sinapsi per neurone, mentre nell’intelligenza artificiale si arriva solo a 2 o 3 sinapsi per transistor. Son dati da far paura