Poesia e religiosità. A partire da un recente libro su Dino Campana

Dino Campanadi Francesco Vermigli Alle letture estive è concesso godere di quella lentezza che il resto dell’anno non può far altro che desiderare: è delle letture condotte nel meriggiare che riecheggia del frinire ossessivo delle cicale, giungere alle profondità nascoste delle parole e delle immagini. Così è stato per noi, alla lettura di un libro che tratta di un cantore inquieto delle terre della Romagna e della Toscana, la cui poesia si distese fino al porto e ai carrugi di una città marinara e alla pampa di una regione lontanissima.