“Crescere insieme”. Scritti di Sergio Mattarella
ndr), ci si realizza se ci si realizza insieme». Mi sembra significativo sottolineare quanto questi aspetti dovrebbero far parte del patrimonio di ogni politico veramente interessato a costruire il bene comune, ad essere attento alle attese della gente.
Il Capo dello Stato è consapevole che se è vero che i tempi cambiano, certi valori rimangono comunque inalterati, sono quelli che danno senso alla vita ed alla condizione umana, come la dignità della persona, il rispetto degli altri, la responsabilità verso coloro con cui viviamo nello stesso tempo. A scuola dunque si dovrebbe imparare tutto questo, si dovrebbe apprendere, in particolare, la forza culturale, la capacità critica, la libertà di giudizio, strumenti utili a difendere la libertà comune e di ciascuno dal conformismo culturale.
Altrettanto interessante è il ricordo che Mattarella offre del suo impegno nel Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC), di cui è stato responsabile per Roma ed il Lazio tra il 1960 ed il 1964. Erano gli anni di papa Giovanni XXIII e di Paolo VI, gli anni del Concilio che il presidente definisce «anni di speranza, entusiasmo e innovazione». Quella esperienza, afferma, ha disegnato il mio senso della vita e la mia fisionomia come persona:«Il contenuto essenziale di quel periodo, straordinario ed entusiasmante, è, per me, per la mia vita, pienamente attuale».
In un altro scritto Mattarella precisa come anche il fratello Piersanti, presidente della Regione Sicilia ed ucciso dalla mafia nel 1980, sia stato un “msacchino”, abbia cioé anche lui fatto parte del Movimento Studenti di Azione Cattolica:«Da questo patrimonio nacque il suo impegno politico e il modo in cui si è svolto: senso del bene comune, della responsabilità verso la società in cui si è inseriti, esigenza di mettere a frutto le proprie energie personali».