B. Sesboüé: la conversione cattolica all’ecumenismo

 

(EDB 2015), affronta lo sviluppo della questione ecumenica dal concilio di Trento ad oggi.

status quaestionis. Per l’Autore essi sono: il rapporto tra Scrittura e Tradizione che, così come è stato presentato da Dei Verbum 7, ha avvicinato cattolici e protestanti; il “subsistit in” di Lumen Gentium 8, che ha messo fine alle indebite identificazioni sic et simpliciter tra Chiesa di Cristo e Chiesa cattolica; la vergine Maria che, inserita nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa e riletta nell’orizzonte biblico, recupera la sua trasversalità ecumenica; la libertà religiosa che, in Dignitatis humanae, è presentata come un diritto inalienabile di ogni uomo e non come una concessione della chiesa.

Ecclesia semper reformanda.

Chiesa in uscita, per Papa Francesco, non significa andare fuori a evangelizzare ma andare incontro all’altro per ricevere, proprio nell’incontro con l’altro, la Verità che è Cristo stesso. Ecumenismo allora esprime la dinamica dell’evento della Verità. Quest’ultima a sua volta non dice una dottrina, un complesso di assunti teoretici dati una volta per tutte, una realtà statica, ma è un’auto-comunicazione di Dio. Essa è realtà relativa a Dio e di conseguenza si dà nello svelamento delle cose operato da Dio. È dunque nella categoria di evento che rientra la nozione di Verità; e l’evento, dal canto suo, è una categoria massimamente dinamica, sempre nuova, mai conclusa, afferrabile e pienamente definibile; è negli eventi, infine, che si dà l’evento-Verità.

la Chiesa è se stessa nell’incontro con l’altro-da-sé.

tutto-relativo tra Loro, così come si rivela ad extra: Spirito di Dio, Spirito di Cristo. Lo Spirito Santo, il “tra” relazionale, è il luogo d’incontro del darsi della Verità tra i soggetti in relazione. Spirito Santo incontro Verità: lemmi che definiscono la nozione di ecumenismo e indicano la via per la sua più perfetta attuazione.

verso cui stiamo andando e dobbiamo andare, già da ora.

unità non trova forse nella distinzione, nell’altro-da-sé, la sua condizione di possibilità, così come nella Trinità? Ciò non vuol certo affermare che non si debbano fare sforzi di conciliazione a livello dottrinale, anzi, ma che l’ecumenismo è prima di tutto quell’apertura evangelica di mente e di cuore che spinge il figlio a dare la vita, nel Figlio, per il fratello e così essere con questi realmente uno.