In cammino verso il sinodo Panortodosso (B)
TERZO INCONTRO DELLA COMMISSIONE PREPARATORIA A CHAMBESY (30 marzo-2 aprile 2015)
La terza sessione della Commissione preparatoria si è tenuta, come le due precedenti, presso il Centro Patriarcale di Chambesy presso Ginevra, dal giorno 30 marzo al 2 aprile u.s. Preceduta da due giorni di lavoro da parte della Commissione per la stesura dei documenti, sotto la direzione del metropolita del Montenegro e del Litorale, Anfilochio (patriarcato di Serbia), la sessione ha preso in considerazione e portato a compimento l’aggiornamento –già iniziato nella seconda sessione- del documento: “Il contributo della Chiesa ortodossa al trionfo della pace, della giustizia, della libertà, della fraternità e dell’amore tra le nazioni e all’eliminazione delle discriminazioni razziali e di altre forme di discriminazione”. Sono poi stati aggiornati altre bozze di documenti per il Sinodo panortodosso. Tutti i cinque documenti fin qui preparati saranno presi in ulteriore considerazione nella Conferenza presinodale che dovrebbe tenersi in giugno.
Bačka, Ireneo); Patriarcato di Romania (metropolita di Târgoviște, Niphon; arciprete Viorel Ioniţă); Patriarcato di Bulgaria (metropolita di Varna e di VelikI Preslav, Giovanni; metropolita di Nevrokopi, Seraphim); Chiesa di Cipro (metropolita di Paphos, Giorgio; il sig. M. Spirou); Chiesa di Grecia (metropolita di Peristerion, Crisostomo; metropolita di Dimitriade e Almyros, Ignazio; metropolita di Messinia, Crisostomo); Chiesa di Albania (metropolita di Korçë, Giovanni; vescovo di Apollonia, Nicola); Chiesa di Polonia (vescovo di Siemiatycze, Giorgio; arciprete Andrea Kuzma); Chiesa delle Terre Ceche e della Slovacchia (arcivescovo di Michalovce e di Košice, Giorgio; archimandrita Séraphim Chemiatovski).
PATRIARCATO ECUMENICO: COMUNICATO DEL 25 APRILE 2015
(Nota del traduttore B.P.: Traduciamo qui il testo del comunicato apparso sul sito ufficiale del Patriarcato Ecumenico il 25 aprile u.s. e che reagisce formalmente alle varie voci sulla questione dell’omosessualità: vedi nostro precedente post. E’ composto di una breve introduzione che ne chiarisce il contesto e di una Dichiarazione ufficiale)
A motivo di diversi interventi inesatti, falsi e ingannevoli usciti nella Rete in riferimento ai lavori della Commissione Speciale Interortodossa riunitasi a Chambesy (Ginevra) per la revisione e la cura dei testi del futuro – con l’aiuto di Dio- Santo e Grande Sinodo della Chiesa ortodossa, il Presidente della Commissione, Sua Ecc.za il Metropolita emerito di Pergamo Giovanni ha chiesto per mezzo del Consigliere giuridico del Patriarcato ecumenico all’amministratore del sito «Romfea.gr» le seguenti precisazioni perché eviti le conseguenze previste dalla Legge nei suoi confronti:
1) Cancellazione totale dal suo sito tanto delle inesatte cose pubblicate il 1 aprile 2015 riguardo al tema di cui sopra, quanto degli articoli e commenti usciti con nome o con pseudonimo in connessione con tali cose, giacché attraverso di esse si offendono e si diffamano tanto l’opera della Commissione quanto anche personalmente il Presidente e gli altri membri di essa.
2) L’immediata pubblicazione, a ristabilimento della verità, senza tagli e alle stesse condizioni alle quali sono stati pubblicati sul sito i testi surricordati, della sottostante Dichiarazione del Presidente della Commissione.
Questa è la Dichiarazione dell’Ecc.mo Metropolita emerito di Pergamo:
“A motivo dei testi inesatti pubblicati sul vostro sito il 1 aprile 2015 (ora 13,32) e che si riferivano ai lavori della Commissione Interortodossa Speciale sotto la mia presidenza in ordine alla preparazione del Santo e Grande Sinodo della Chiesa Ortodossa, così come a motivo degli articoli e commenti con nome o con pseudonimo che sono rimasti per lungo tempo postati sul suo sito, la invito per il ristabilimento della verità a pubblicare immediatamente e con le stesse precise modalità della precedente pubblicazione che:
1. E’ totalmente inesatta e ingannevole la pubblicazione sul suo sito della presunta “notizia che affermava che la commissione preparatoria nella sua precedente seduta aveva chiesto l’apposizione di una modifica con la quale il Santo e Grande Sinodo avrebbe espresso la sua solidarietà alle «minoranze sessuali»”. Non solo non c’è stata nessuna simile decisione sotto la mia presidenza della Commissione Speciale ma anche assolutamente nessuno dei membri della Commissione è addivenuto a sostenere, direttamente o indirettamente, il modo di vita di tali «minoranze». Il non esercizio della violenza nei confronti dei peccatori scaturisce dal principio evangelico della carità verso ogni peccatore (cfr. tra i molti passi, l’episodio della lapidazione dell’adultera: Gv 8,3-11) e assolutamente da nessuno dei membri della Commissione è stato associato con l’approvazione o l’accoglienza del loro modo di vita, come appare dalla malevola presentazione del tema negli articoli e commenti postati sul suo sito. Su tutto il tema in questione per altro ha preso posizione con ogni autorità la stessa Commissione con il Comunicato ufficiale del 2 aprile 2015, che La invito a pubblicare con i nomi dei rappresentanti delle Chiese che lo hanno sottoscritto [n.d.T.: il contenuto di esso lo si può vedere nel precedente intervento di aprile].
2. E’ inesatto e ingannevole il titolo nella stessa pubblicazione del suo sito: «Giovanni di Pergamo: Ponete fine alla fuga di notizie ai mass media» così come la proposizione nel testo: «Il metropolita di Pergamo, Giovanni, nel corso della terza seduta della commissione a Chambesy (Ginevra) ha chiesto a tutti i suoi membri di non parlare ai rappresentanti dei mass media riguardo ai temi in discussione». Ciò che è esatto è che il presidente della Commissione ha richiesto ai membri della Commissione di non diffondere notizie inesatte. Contestualmente si ricorda l’ovvio, ovvero che coloro che esprimono con autorità ed esattezza le varie tesi di corpi simili sono solo il Presidente e i Comunicati Ufficiali dei suoi membri. Nel caso in oggetto, per altro, secondo la pratica decisa in modo panortodosso e per decenni dominante, i testi delle decisioni sono resi pubblici solo dopo che abbiano ricevuto la debita elaborazione e approvazione da parte della competente Conferenza Panortodossa Presinodale.
3. Successivamente la invito a cancellare totalmente dal sito tutti i commenti con nome o con pseudonimo, i quali sulla base delle inesatte informazioni surricordate sono stati postati su di esso e che si riferiscono alla mia persona o al lavoro della Commissione sotto la mia presidenza in modo offensivo e diffamatorio.
4. Infine, chiedo che vi guardiate per il futuro da ogni comportamento simile che provoca danno morale al lavoro preparatorio del santo e Grande Sinodo della Chiesa Ortodossa e a quanti si sono addossati la responsabilità della sua preparazione.
Atene, 23 aprile 2015 “
I DOCUMENTI APPRONTATI NELLE TRE SESSIONI PREPARATORIE
A questo punto, conclusi i lavori della terza sessione, in attesa della Conferenza presinodale di giugno, si può già fare il punto sul numero e sul contenuto generale dei documenti preparati. Insieme ad altre fonti, ce ne offre in particolare la possibilità un articolo, pubblicato da Giorgio N.Papathanassopoulos il 7 aprile 2015 su Agioritiko Vima con il non casuale titolo: Il Sinodo Panortodosso per cose irrilevanti- Manovre e contrasti nella Commissione interortodossa.
In realtà, dei nove quattro non sono stati presi in considerazione per niente. Sono i documenti sulla diaspora ortodossa, sull’autocefalia e la modalità della sua proclamazione, sull’autonomia e la sua proclamazione, sui dittici. Papathanassopoulos non lo dice ma sono documenti che costringono a toccare la questione ‘calda’ del ruolo di Costantinopoli nell’Ortodossia e per questo molto probabilmente non sono stati e non saranno ripresi.
Sono stati invece approntati documenti su questi cinque temi: «la questione del calendario comune», «gli impedimenti matrimoniali», «il digiuno», «la questione delle relazioni delle chiese ortodosse con il restante mondo cristiano e il movimento ecumenico», «il contributo della Chiesa ortodossa al trionfo della pace, della giustizia, della libertà, della fraternità e dell’amore tra le nazioni e all’eliminazione delle discriminazioni razziali e di altre forme di discriminazione».
Di questi documenti su due non c’è stato accordo tra le chiese, mentre su tre si è raggiunto un consenso.
I due sui quali non c’è stato consenso sono quelli del calendario e degli impedimenti matrimoniali. La discussione su di essi è stata rinviata alla Conferenza presinodale di giugno, anche se non sarà facile trovare un accordo. Il fatto che possano essere presentati al Sinodo del 2016 dipenderà molto dalla possibilità di raggiungimento di un accordo.
Sul calendario le chiese che seguono il calendario giuliano (cioè specialmente Russia, Serbia, Bulgaria, Polonia, Georgia) non vogliono sentir parlare di cambiamento né ammettere i dati scientifici e la maggiore correttezza scientifica del calendario gregoriano né acconsentire a una qualsiasi forma di apertura verso la possibilità futura di una Pasqua comune con cattolici e protestanti.
Sugli impedimenti matrimoniali la Commissione ha preso in esame la decisione della Seconda Conferenza Panortodossa Presinodale del 1982 in forza della quale l’impedimento di consanguineità e di affinità dovrebbe esistere fino al V grado compreso, sulla base del can.54 del Concilio in Trullo. I Russi hanno proposto che l’impedimento valga solo fino al IV grado di parentela, mentre i giorgiani vogliono che valga fino al VII. Secondo Papathanassopoulos si è discusso in questo contesto anche di come la Chiesa deve affrontare il matrimonio civile, ovvero se un preesistente matrimonio civile vada considerato un impedimento alla celebrazione religiosa del matrimonio. Non si è pervenuti nemmeno a una decisione sulla questione se chi ha contratto solo un matrimonio civile può partecipare alla vita sacramentale della Chiesa.
Sugli altri tre documenti c’è stato consenso. Nessun problema per il digiuno, che sostanzialmente rimane come è ora. Riguardo al documento sul contributo alla pace ecc Papathanassopoulos ricorda che quando è stato ripreso nella Terza sessione il metropolita di Pergamo si è lamentato –indirizzandosi specialmente verso i russi- che fosse uscita la voce che si voleva introdurre un’espressione a favore dei diritti degli omosessuali, quando niente del genere c’era stato. Hilarion di Volokolamsk avrebbe sottolineato che era necessario eliminare anche solo il sospetto di qualcosa del genere e che su questo alla fine c’era stato il consenso di tutti. Riguardo al documento sul rapporto con le altre confessioni cristiane, approvato fin dalle prime sessioni, si è auspicato che venga reso pubblico prima del Sinodo.
Quadro interessante, perché appare con evidenza che il rischio reale che il Sinodo panortodosso affronti solo pochi temi e quelli che forse meno avrebbero bisogno di una decisione sinodale. Solo il tempo lo dirà.