«Laudato sì»: Papa Francesco e la cura della casa comune
Il Santo Padre individua nel paradigma tecnocratico la radice umana della crisi ecologica, un paradigma che porta le persone ad estrarre tutto quanto è possibile dalle cose, dimenticando la realtà stessa di ciò che hanno dinanzi, con l’idea infondata di una crescita illimitata e di una disponibilità infinita dei beni del pianeta.
L’ecologia integrale è inseparabile poi dalla nozione di bene comune inteso, secondo la Gaudium et spes, come «l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente».
Il cambiamento delle sorti del pianeta passa da ognuno di noi, occorre, sostiene Papa Francesco, compiere una conversione ecologica:«Invito tutti i cristiani a esplicitare questa dimensione della propria conversione, permettendo che la forza e la luce della grazia ricevuta si estendano anche alla relazione con le altre creature e con il mondo che li circonda, e susciti quella sublime fratellanza con tutto il creato che san Francesco d’Assisi visse in maniera così luminosa».