«Il patto con il Diavolo». Un libro di Fulvio Scaglione
di Giovanni Pallanti • E’ la storia documentata di come gli occidentali abbiano consegnato il medio oriente al fondamentalismo islamico e all’Isis.
Un’inchiesta da leggere piena di dati sul commercio del petrolio, delle armi e sulle trame di potere che avviluppano i paesi in preda alla guerra scatenata dai fondamentalisti dell’Isis .
Fulvio Scaglione, autore del libro, è un giornalista che dal 2000 al 2016 è stato vice direttore del settimanale “Famiglia Cristiana” ed è specializzato in politica estera.
L’analisi di Scaglione parte dalle responsabilità delle potenze coloniali, in particolare Inghilterra e Francia che tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 hanno segnato i confini dei Paesi africani e medio orientali con criteri arbitrari tagliando in più parti popoli e religioni come più gli conveniva.
Per questa ragione in alcuni Stati convivono o meglio si combattono musulmani sciiti contro musulmani sunniti ed etnie tra di loro diversi.
L’Isis è la risposta terroristica e radicale per un disegno di superamento di queste vecchie ripartizioni territoriali.
Scaglione con grande acutezza racconta nel capitolo che si intitola proprio “Il patto con il diavolo” una storiella , come la chiama Scaglione, molto istruttiva per capire chi c’è dietro l’Isis : “ c’era una volta un Paese della Penisola arabica ricco e potente. Per combattere i propri nemici cominciò a finanziare e armare un movimento estremista islamico. Per farlo, questo Paese si avvalse dell’appoggio di una grande potenza occidentale.” State pensando, chiede Scaglione, all’Arabia Saudita (il paese ricco e potente), all’Isis ( gli estremisti islamici) e agli Stati Uniti d’America ( la grande potenza occidentale)?
“Vi sbagliate e fate centro allo stesso tempo . Perché i sauditi, con gli amici occidentali al fianco , il vizietto di usare l’estremismo islamico come una tigre da scatenare in casa d’altri, tenendola però al guinzaglio in casa propria, ce l’hanno da sempre “.
Infatti come è noto con queste pratiche la dinastia reale di Al-Sawd hanno conquistato l’intera penisola arabica con questi sistemi.
Gli Usa hanno fornito all’Arabia Saudita armi, equipaggiamento militare e relativi servizi per 62, 7 miliardi di dollari e costruito istallazioni militari per altri 17 miliardi. ”Con una sola firma – scrive Scaglione- Obama che otto anni fa aveva appena ricevuto il premio Nobel per la pace, a quasi eguagliato sotto la sua presidenza 56 anni di commercio di armamenti tra i due Paesi”.
Se si vuole svuotare il lago culturale e ideologico in cui nuotano i terroristi dobbiamo almeno allentare questi nodi nei paesi vittime del terrorismo . Scuole, lavoro per milioni di giovani che non sapendo come campare sono in balia dell’arruolamento da parte dell’Isis che gli garantisce un piccolo mensile e tre schiave sessuali. Lo sviluppo di questi Paesi deve andare di pari passo con un contrasto militare, privo di ambiguità commerciali e finanziarie della coalizione anti terrorista per riportare un minimo di pace e di speranza in quei paesi e in quei popoli.