Usura: un dramma intramontabile

usura3di Leonardo Salutati • L’usura è una pratica antica, di cui si ha evidenza a partire dai tempi del Codice di Hammurabi (18° sec. a.C.), che non ha mai cessato di accompagnare la vita dell’uomo e che, puntualmente, si ripresenta in maniera diffusa e sistematica in connessione con il manifestarsi di crisi economiche ed occupazionali.

Da sempre l’usura si consuma nel silenzio delle vittime, timorose a causa della capacità intimidatoria dell’usuraio. Spesso l’esercizio di tale attività attinge da risorse derivanti da attività illecite, consentendo il formarsi di ingenti patrimoni che, immessi nel circuito finanziario, sono capaci di trasformare la vecchia pratica usuraria in un’attività a carattere imprenditoriale.

A cadere nella rete dell’usura non sono soltanto i balordi o i giocatori d’azzardo, ma gli immigrati, la gente comune, i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori. Persone oneste, e spesso sprovvedute, che per salvare l’azienda o la famiglia finiscono nell’ingranaggio dello strozzo perché impossibilitati a rivolgersi alle banche o perché, mal consigliati, si rivolgono a finanziarie che appaiono rispettabili ed invece non lo sono.

In particolare, negli ultimi anni, con l’ampliarsi del divario tra i bisogni di credito della società e l’offerta del sistema creditizio legale, molti imprenditori si sono trovati in crisi di liquidità senza finanziamenti legali che facessero fronte alle loro richieste (Occhetta), venendo spinti nel baratro dell’usura dalle stesse banche le quali, a loro volta, ritengono che negare un finanziamento sia una cautela per non creare una situazione debitoria insolvente.

È stato inoltre accertato il fenomeno dell’usura bancaria per il quale, secondo quanto afferma Ciro Angelillis, sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, va provato l’elemento psicologico, cioè il dolo del bancario nel superare il tasso soglia previsto dalla legge del 1996, al di sopra del quale scatta l’usura. Sennonché molto spesso ci sono artifizi finanziari subdoli che fanno superare questo tasso di poco e per poco tempo, per cui il funzionario potrebbe dire a sua difesa di non essersene accorto. Pertanto, quando l’attività finanziaria è complessa, diventa problematico provare l’elemento psicologico. A tal proposito, osserva ancora Angelillis, l’usura bancaria dovrebbe passare attraverso la responsabilità degli enti regolamentata da una norma del 2001, che consente di addebitare la responsabilità della condotta di una persona fisica nella sua globalità all’ente di cui è dipendente, quando siano accertati i presupposti del mancato controllo su un funzionario. Infatti, non può chiaramente essere considerato un usuraio il singolo funzionario che eroga un prestito superando i tassi soglia per il conseguimento di premi di produttività, ma può esserlo la banca nel suo complesso che non impedisce al bancario di applicare tassi usurai.