La liturgia della Chiesa in uscita. Spunti da un testo di Ignazio Schinella
(Cantagalli, Siena 2016, 342 pp.) compie un’articolata riflessione antropologica alla luce degli elementi emergenti dal Vangelo e dal kairós attuale. Essa trae le mosse dalla visione sull’uomo, propria del Vaticano II, colto nella sua stretta connessione col mistero di Cristo e della Chiesa; passa in rassegna i vari modelli antropologici che si sono delineati a partire dalla modernità; traccia, volgendosi alla Scrittura e soprattutto all’evento pasquale, un’antropologia della Misericordia, trinitariamente impostata; presenta, in conclusione, alcuni interrogativi antropo-teologici sulla possibilità del riconoscimento di unioni aggregative non generative. Nel cuore della riflessione Schinella affronta la questione circa La liturgia “momento ultimo della storia di salvezza”, luogo di umanizzazione cristiana.
experientia fidei del tornare a quell’evento passato originante la fede e che si rende presente nell’oggi – l’evento-Cristo -, che la Chiesa può ricevere quell’intelligentia fidei per comprendere se stessa e costantemente auto-progettarsi e auto-proiettarsi nel futuro, e realizzare così sempre più compiutamente la sua vocazione: quella di popolo sacerdotale pellegrinante a servizio della famiglia umana di cui fa parte, sempre in continuo discernimento, alla luce del Vangelo, delle istanze emergenti del tempo presente al fine di far fermentare più efficacemente la Parola di Dio in ogni uomo, donna e realtà umana.
Evangelii Gaudium offre del mistero della Chiesa è quella di comunità della memoria […] che genera quotidianamente il popolo e la famiglia di Dio come popolo in uscita, testimone incaricato di prolungare nella storia […] la vita pastorale della misericordia del Signore”.
ex professo della liturgia, questa sembra trasversalmente costituire il filo che la lega”. Esso è ravvisabile a ben guardare proprio in EG 24 quando si enunciano e si trattano i cinque passi del cammino della Chiesa in uscita: prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e saper festeggiare: “non sono forse questi i passi della danza di Dio con l’uomo e della sua compagnia quotidiana nella liturgia?”.
gaudium della ricostituzione delle relazioni umane.
Deus Caritas est – la fede, il culto e l’ethos della pro-esistenza. In particolare, tra i tre termini si deve stabilire un rapporto circolare – per il quale dall’uno derivano gli altri e l’uno scaturisce dagli altri – e di pericoreticità – per cui nell’uno vivono e agiscono gli altri.
Lumen Gentium 1) – è “la misura della teologia e solo essa ci insegna – più e meglio di ogni teologia – la divina semplicità del disegno divino, che irrompe nella vita dell’uomo e lo rende coinquilino dell’amore, partecipando la logica di Dio”.