Don Leto Casini, un prete coraggioso

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testimonianzedi Giovanni Pallanti • Salvina Di Gangi, assistente del consigliere regionale Paolo Bambagioni, ha ritrovato casualmente in un armadio del Consiglio Regionale della Toscana un pacco di libri che raccontano la storia di Don Leto Casini, un eroe della lotta contro il nazi fascismo e attivissimo come guida di un’organizzazione pro- ebrei voluta dal Cardinale Elia Dalla Costa per sottrarre i figli del popolo ebraico dalle persecuzioni nazi fasciste e dai campi di sterminio tedeschi. Il libro, ritrovato dalla Di Gangi, è di Valdemaro Casini: “ Don Leto, Un sacerdote coraggioso. La speranza oltre l’angoscia.” Questo libro di Valdemaro Casini narra la storia di questo sacerdote mugellano, Don Leto, che per assistere ed aiutare gli ebrei negli anni 1943- 44 fu incarcerato più volte, prima dalle SS tedesche e poi dalla banda del maggiore Carità, malmenato e minacciato di morte si salvò per il suo coraggio nel rifiutare qualsiasi collaborazione con i suoi torturatori e grazie anche all’intervento in suo favore del Cardinale Dalla Costa.

Don Leto Casini, cugino più anziano di Valdemaro Casini, fece parte di un comitato presieduto dal rabbino capo di Firenze Nathan Cassuto per assistere le centinaia di ebrei perseguitati procurando alloggi clandestini, documenti falsi, cibo comprato al mercato nero. Don Leto Casini uomo di grande onestà e probità maneggiò in quel periodo centinaia e centinaia di migliaia di lire. Tutte destinate esclusivamente al soccorso delle vittime del razzismo. Il rabbino Cassuto fu arrestato e poi eliminato in un campo di sterminio tedesco.Don Leto si salvò per la sua grande abilità nello sfuggire alla caccia spietata che gli davano i nazi fascisti.

Egli ebbe numerosi incarichi nella clandestinità: Don Leto Casini è, anche per queste ragioni, un esempio di straordinaria importanza nella storia del clero cattolico.

Come si legge nel libro di Valdemaro, Don Leto aveva una forma altissima di empatia con il mondo.

Sapeva muoversi bene in ogni situazione. Sia come insegnante di storia e geografia nel Seminario di Firenzuola sia poi come professore di religione al liceo classico “Michelangelo” di Firenze. Alcuni suoi allievi diventarono suoi collaboratori nel salvataggio degli ebrei. Parroco di montagna diventò poi Priore della Parrocchia di Varlungo dove i muri delle case di Firenze confinavano, allora, con i campi di grano che fiancheggiavano l’Arno.

Proprio come Priore di Varlungo Don Leto Casini fu chiamato dal Cardinale Dalla Costa per occuparsi degli ebrei perseguitati innestando così una serie di avvenimenti che hanno portato il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il 25 aprile del 2004, ad insignire don Leto Casini della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria con la seguente motivazione: “ Don Leto Casini sacerdote di elevate qualità umane, civili e politiche, durante l’ultimo conflitto mondiale, si prodigò, con spirito cristiano ed encomiabile virtù civile, in favore degli ebrei perseguitati dai nazi fascisti, procurando loro alloggi, viveri e documenti di identità. A causa di tale attività veniva arrestato due volte e richiuso nel carcere delle Murate di Firenze. Alla fine della guerra, come cappellano, continuava la sua opera preziosa in aiuto degli operai italiani in Svizzera ed in Olanda e dei nostri emigranti durante i grandi esodi per le terre di Argentina e d’Australia. Fulgido esempio ed elevato spirito di abnegazione e di solidarietà sociale. 1943 – 1944”

In questa motivazione per la medaglia d’oro c’è tutta la vita di questo grande prete nato nel Mugello nel 1902 e morto nel 1992. Fu dichiarato in Israele “Giusto tra le Nazioni”. Don Leto era il fratello dello scrittore cattolico Tito Casini. Valdemaro Casini autore del bel libro dove si racconta la storia di suo cugino, edito nel novembre 2008 per le Edizioni Medicea, è stato un prolifico scrittore di storia e di libri gialli, nato nel 1924, è scomparso il 31 dicembre del 2012.

Il ritrovamento di questo libro sarà, si spera, l’occasione affinchè la Regione Toscana riproponga al mondo l’esempio eroico ed umano di Don Leto con un’opportuna iniziativa.

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Giovanni Pallanti

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