La “Città plurale” e i quattro verbi di Papa Francesco
Tutti d’accordo, ovviamente, nel sottolineare che il futuro non si costruisce sulla paura. Allora come possono etnie differenti coabitare in armonia, superando diffidenze e pregiudizi ? Don Momigli (responsabile dell’Ufficio Pastorale Sociale e del lavoro dell’arcidiocesi di Firenze, una militanza nel sindacato prima di entrare in seminario) porta appunto come esempio quello da lui “interpretato” come parroco a San Donino dall’ottobre 1991 al giugno 2016 con la presenza di un intenso e crescente insediamento cinese. Lì ha assunto l’interazione solidale come modalità operativa, riportando la questione della convivenza su un piano di dialogo e di azione volta a superare gli ostacoli e le difficoltà del vivere quotidiano. Creando, per evitare marginalità, “una solidarietà reciproca, che si ottiene puntando su un coinvolgimento nuovo dei cittadini e non sull’assistenzialismo”.