Il ciclone Trump spaventa e contagia l’Europa
di Antonio Lovascio • Non bastava la Brexit! Cambia un’epoca, cambia il mondo sull’onda di un populismo aggressivo, avventuroso e spericolato. Nulla sarà più come prima, dopo che Donald Trump si sarà insediato alla Casa Bianca, contro ogni pronostico dell’Informazione occidentale: non ha saputo cogliere in tempo gli umori e le trasformazioni sociali dell’America, la crisi del ceto medio, la contrapposizione alle urne tra città, periferie e piccoli centri rurali. Un terremoto politico rischia di rivoluzionare il sistema internazionale: dal futuro della Ue alle relazioni con la Russia, dal gelo con Cuba al Muro con il Messico, dalla moneta unica al destino incerto di Angela Merkel e Matteo Renzi, per non parlare di quello ormai segnato di Francois Hollande nella maratona elettorale (cinque Paesi alle urne) che cambierà volto all’Europa.
Insomma Trump potrebbe diventare una sorta di incubo per l’Europa. Non solo se abbandonerà il progetto del Trattato di libero scambio. Ci sono altri segnali non meno preoccupanti. Il primo è l’appoggio già manifestato alla Brexit. Nigel Farage, ex leader del Partito per l’Indipendenza del Regno Unito, è stato il primo non americano ricevuto dal neo-presidente e da questi richiesto come ambasciatore della Gran Bretagna. Altri movimenti demagogici potrebbero vedersi stendere tappeti rossi alla Casa Bianca, mentre già godono del sostegno russo. A partire da quello di Marine Le Pen, pronta a chiedere l’uscita della Francia dalla Ue. Ammesso però che in primavera riesca vincere la sfida per l’Eliseo: dovrà giocarsela con il favorito Fillon (Destra riformista, amico di Putin e diffidente verso Bruxelles) ed il neoliberal Macron, delfino di Hollande che non ricandidandosi potrebbe però far scendere in pista il premier Walls.
Non è fantapolitica. La scomposizione del Vecchio Continente purtroppo è già iniziata. Le spinte centrifughe, i mediocri egoismi nazionalisti, la crescita progressiva delle formazioni di estrema destra, la tendenza delle élite politiche a compiacere gli umori più intolleranti del proprio elettorato possono solo concorrere ad aprire scenari ancor più inquietanti.