Assaggi di economia civile
“creditocooperativo”. Essa pubblica una rivista mensile denominata appunto “Credito cooperativo”, sulla quale scrivono studiosi di spicco tra cui Leonardo Becchetti (ordinario di Economia Politica all’Università Roma Tor Vergata), Luigino Bruni (ordinario di Storia del pensiero economico all’Università Lumsa di Roma) e Stefano Zamagni (ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna).
Traendo dalla rivista dieci articoli significativi che questi tre autori hanno scritto nel 2015 e mettendoli insieme, la ECRA ha dato alle stampe nel Maggio 2016 un piccolo ma denso libriccino intitolato Taccuino di economia civile. E’ tempo di una nuova economia. A portata di mano (pp. 96), all’interno della collana “Scoop”.
«Questo libro ha lo scopo di presentare, soprattutto ai “non addetti ai lavori”, i caratteri di quella che si definisce economia civile. Ossia di quell’economia che, in alternativa ai dettami del capitalismo speculativo ma pur nell’alveo dell’economia “di mercato”, considera come essenziali e capaci di generare benessere individuale e collettivo elementi quali sussidiarietà, reciprocità, dono, fraternità. Insomma, quell’economia che si oppone ad una sorta di riduzionismo culturale che vede nella massimizzazione del profitto il solo fine da perseguire» (p. 9).
Nel primo articolo di Zamagni che il libro riporta e risalente all’Aprile 2015, si sostiene un’idea più ampia di efficienza economico-finanziaria rispetto a quella comunemente intesa, per la quale il mondo cooperativo è ingiustificabile. Il secondo articolo (Agosto 2015) tratta di inclusione sociale e contrappone il concetto di bene comune (produttoria dei beni individuali così che, se anche solo uno è pari a zero, tutto il risultato è pari a zero) al più semplicistico concetto di bene totale, definito come la sommatoria dei beni individuali. Il terzo articolo (Novembre 2015) incoraggia il “consumattore” ad essere sempre più attivo e consapevole opponendosi a una concezione passiva di consumatore, prigioniero schizofrenico (voler consumare a basso costo e guadagnare tanto è simile, nel lungo termine, a volere la moglie ubriaca e la botte piena) della società low cost.